Dio è Tutto… dunque anche ogni sua eccezione
Facevo quattro passi sulla via di Damasco per smaltire una cena pesantuccia a base di soma e fagioli con le cotiche, quando una strana figura con una ancora più strana cavalcatura mi si parò innanzi. Pareva un elefante a cavallo di un topolino. Sceso dal topino, l’elefante si sedette con un piede poggiato in terra e l’altro no come a dire: “Vivo nel mondo senza essere nel mondo”… La sua proboscide era storta per imitare con la sua figura la sillaba sacra OM che in sé racchiude la veglia, i sogni e il sonno senza sogni… Stavo quasi per addormentarmi quando, mi balenò una domanda…
VALERIO – Chi càspita sei?
GANESH – Come puoi leggere dal copione, sono Ganesh, figlio di Shiva, l’Assoluto senza attributi, e Parvati, la madre degli esseri… Sono il “Signore delle moltitudini”… una specie di Abrhamo l’ebreo (il “padre delle moltitudini”)… ma divino.
VALERIO – Come mai da queste parti?
GANESH – Ho letto nel tuo post “Sono un isolotto vulcanico“, che hai fatto esperienza del Bramhan… dopo aver preso il soma.
VALERIO – No, un momento… la Brabham era una macchina di formula 1 giusto?… E quello non era il soma, ma una “sola”… acido spacciato per fumo.
GANESH – Vedo che hai le idee confuse, ma sono qui apposta… Mi chiamano per indicare la via verso il Bramhan Nirguna, l’Assoluto senza Attributi. L’essenza, la beatitudine e la consapevolezza siano con te… Rimuoverò tutti gli ostacoli materiali e spirituali che ti impediscono di accedere al Bramhan.
VALERIO – Però…
GANESH – Guarda la mia fronte… C’è il tridente del tempo, presente-passato-futuro… E nel mio ventre ci sono tutti gli universi. Tu hai saggiamente affermato che non pensi se non grazie a fulmini che continuamente attraversano e muggiscono nella tua mente-labirinto… Ebbene, sappi che è il Non-manifestato, il Bramhan senza attributi che parla nella tua mente, fuori del Tempo e dentro il Tempo allo stesso istante. Poiché Dio (o Bramhan o Shiva) è Tutto…
VALERIO – Tutto?… Allora anche io sono Bramhan, tuo padre… E non devo rinunciare al mio “ego” per raggiungerti. Egli è già qui. La tua ascia che taglia i desideri e il tuo cappio che vuole avvincermi a te non mi servono… Ti capisco e questo basta. Quanto alla tua pinguedine che trattiene in sé tutti i mondi possibili, la ritengo una fonte di infinita ilarità…
(ridiamo come fanciulli per 5 sruti… che non so cosa siano)
VALERIO – Appurato che non penso, ma scaglio frecce che arrivano a bersaglio prima ancora di essere scoccate…
GANESH – Dice la Kena Upanishad: “Esso s’annuncia come fa il lampo”… solo per intuizione puoi cogliere il Bramhan. “Ciò che non può essere pensato con il pensiero, ciò per mezzo del quale il pensiero vien pensato, questo sappi che è il Bramhan”… Se ti balena in mente un’idea, questa è Indra, il fulmine.
VALERIO – …Non mi interrompere, che perdo il filo… Appurato che in accordo con quanto dicono le Upanishad non ci sono che fulmini scagliati dal di fuori del tempo che noi chiamiamo pensiero… e che non siamo l’osservatore, ma l’osservare… che mai sarà conscio di sé in quanto è fuori di sé in ogni istante… appurato questo io ti dico una cosa: non è con l’ascesi, il dominio di sé e i sacrifici che trovo pace… Io così vedo solo un uomo grasso seduto che crede di avere un’illuminazione. Se Dio è Tutto è anche una sua parte… E una parte deve necessariamente possedere le qualità del Tutto. Anche la più infima delle forme. Il problema, caro Ganesh, è che anche tu, come me, sei un’eccezione, un’apparenza. Come ti manifesti nella realtà sei fregato. Sei soggetto al tempo, anche se ne sei il padrone, devi assumere sembianze comprensibili… L’Assoluto, lo Zero, deve eccepirsi per essere qualcosa o tutte le cose. Tu che sei il “dio di tutte le cose” sei l’Eccezione. E di certo non avevo mai visto un elefante cavalcare un topo!
GANESH – E’ senz’altro così… ma non è la Verità.
VALERIO – Per la “scienza” di mia invenzione, l’analogica, questa è una “sinèddoche“… la parte per il tutto o il tutto per la parte… o, per la matematica frattale (disturbata dal caos, dunque dalle innumerevoli eccezioni che i matematici chiamano “attrattori strani”), io stesso sono te che ti dici Tutto e hai nel tuo ventre gonfio tutti i mondi possibili. Insomma: Dio essendo il Tutto e tutte le sue parti dialoga con se stesso (quante sono le sue eccezioni e le forme simili possibili) in continuazione… poliloga… Come l’intera umanità, tutti gli animali, le piante e i minerali. E’ un triste dettaglio dell’eccezione, quello di dover morire per confermare la regola… e la regola è che Dio eccede costantemente se stesso per esistere… Abdica costantemente alla sua totalità… E’ fuori di sé perché non vi può essere che contingenza. La mia esistenza è il coronamento di questa spirale che ha fatto cadere Dio sin quaggiù… Se nego me stesso, con tutti gli ammennicoli che mi appartengono (mente, ego, immaginazione, forma, corpo, desiderio, ecc…) nego Dio, dunque te, signore manifestato… e non potrei stare a dialogare con Te in questo momento. Né potrei con alcuna delle tue altre forme o eccezioni. Invece parlo con altri… faccio finta che siano davvero loro, ma non vedo che eccezioni del tuo essere, perennemente martoriato dalla molteplicità delle tue forme… Di certo, tornare alla sorgente può essere un’esperienza memorabile, ma io non vedrei in me che un vecchio grinzoso con le gambe conserte e in posa ascetica che rinsecchisce come un albero in inverno. Se dovessi tornare, tornerei come Eccezione dell’Eccezione che sono. Mi eccepirei come parte soggetta allo spazio-tempo, muterei la mia luce, la mia energia e la mia massa… tornerei nel tuo ventre e ne riuscirei come tua nuova eccezione. Perché il Bramhan ineffabile è qui in ogni istante del tridente che hai impresso sulla fronte… e ogni istante lancia folgori. Anche se lui non c’è se non fuori di sé, ovvero come eccezione. Una folgore solo un po’ più potente sarà lanciata e le cose cadranno dal basso verso l’alto. E pioverà dalla Terra verso il Cielo. E toccato lo Zero con un dito, tornerò come nuova creatura o non ritornerò affatto… oppure rimarrò nei mondi intermedi. Ma come si può eccepire lo Zero?
GANESH – Dio parla con Dio. L’uomo con l’uomo. Dio parla con l’uomo, l’uomo con Dio. Una Parte è il Tutto e Tutto è una Parte. Tutto è simile e differente, ma non è Uno… ed è nella sua giusta posizione solo come Eccezione... Grazie per avermi restituito la zanna spezzata. Ora da Zero passo direttamente a Due… e a tutte le altre cose… L’Uno, misura di tutte le cose, non è poi così “stabile”… è 0,99 perioodico o 1,00000001 periodico. Oscilla. Io stesso, con la sola zanna del mio “monismo”, non mi reggevo che su un topolino. L’Essere e la Verità sono impossibili… E anche io non vedo che un presuntuoso uomo assorto nel pensiero, quando dovrebbe piuttosto essere quel fulmine… che noi indù adoriamo come Indra.
(Shiva, padre di Ganesh, chiude gli occhi e incenerisce tutto)
NEL SILENZIO DELLA NOTTE IMPENSABILE
– epilogo –
WILLIAM BLAKE – Arise and drink your bliss, cause every thing that lives is holy! *
BARUCH SPINOZA – Deus sive natura.**
ERACLITO – Il fulmine governa ogni cosa.
VALERIO – Ho compreso. Non c’è che questo e qualcos’altro che sta per accadere.
C. – Ma questo l’ho detto io stanotte!…
PARVATI (madre di Ganesh) – La mia infinita bellezza non è data che da un piccolissimo granello o da una singola onda.
VALERIO – L’assoluto è contingente. Tutto è libero. L’emblema è sciolto***.
PARVATI (sposa di Shiva) – Preso da fuori è gettato dentro. Ma il dentro è il fuori.
VALERIO – Troppo soma…
NOTE
* trad.: “Levatevi a bere alla vostra beatitudine, poiché ogni cosa che vive è sacra!” (da “Visione delle figlie di Albione”).
** trad.: “Dio, cioè la natura”.
*** L’emblema (la forma che rimanda ad altre per analogie e rassomiglianze) è “ciò che viene gettato dentro“. “Sciolto” è invece l’etimologia di “Assoluto”. Così la libertà assoluta (dell’eccepire, del “prendere da fuori“) nega se stessa e diventa la necessità delle forme e del loro infinito approssimarsi alla matematica e alla geometria senza riuscirvi. Un triangolo non è mai un triangolo…
e ovunque non ci sono che singolarità di un modello perfetto che non c’è. L’emblema comporta l’eccezione. Questo “effetto collaterale” è tutto ciò che c’è. Torniamo sempre qui ma con qualche variazione.
wow! che bell incontro! Ganesh con me non parla nonostante accenda un incenso per lui tutte le sere….
4 dicembre 2008 alle 19:19
bè forse piu’ semplicemente sono io che non so ascoltarlo
4 dicembre 2008 alle 19:21
Ganesh è dappertutto…
Il segreto per vederlo sta nei fagioli con le cotiche… 😉
4 dicembre 2008 alle 19:43
ah buona a sapersi, ci proverò.
13 dicembre 2008 alle 01:18
…fammi sapere se accade qualcosa, dopo l’esperimento.
13 dicembre 2008 alle 08:40
si va bene dammi solo il tempo di comprare le cotiche e ti ragguaglierò,ci vuole un fagiolo particolare, che so quello messicano, o vanno bene anche i borlotti?
13 dicembre 2008 alle 14:24
I borlotti sono perfetti.
13 dicembre 2008 alle 15:55
ok vada per i borlotti e cotiche…
14 dicembre 2008 alle 14:16
a puro titolo informativo domenica ho provato i fagioli con le cotiche e…
22 dicembre 2008 alle 21:28
…niente Ganesh?
23 dicembre 2008 alle 09:42
bè non ho parlato con Ganesh…
ma in un certo senso ha funzionato….grazie mille e buon natale..a proposito bellissimo il solstizio d’inverno…
23 dicembre 2008 alle 18:25
Oggetto:segnalazione sito . http://www.webalice.it/iltachione"Il Tachione il dito di Dio" ,è la teoria unificata dell'universo fisico e mentale.Al sito http://www.webalice.it/iltachione, si accede alla lettura gratuita in rete, del I volume dell'opera e ai disegni esplicativi. Seguono i volumi successivi.Questa teoria mediante il pensiero sineterico maturo,applicato alla ricerca delle ragioni invisibili dei fenomeni visibili.Costituisce il nuovo tomismo completo,ed unifica le teorie della relatività, dei quanti e delle superstringhe.Confuta radicalmente il relativismo assoluto incoerente ,delle opinioni gratuite, nel rispetto del relativismo scientifico coerente.Nega il nulla e il male come realtà eterne.Afferma l'ESSERE ,quale fonte del divenire apparente.Una anticipazione dal V volume “ Il pensiero e il tempo “:”La mente è il pensiero sineterico che include formattato nella lunghezza di planck, i giudizi sintetici ed analitici ,quali casi particolari incompleti della conoscenza unificata”.
6 luglio 2010 alle 21:10
All'Essere preferisco il vivere…
7 luglio 2010 alle 19:40
29 ottobre 2010 alle 22:24
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