La somma delle parti è maggiore del tutto | Tele Aristo
Ovvero: il noto aforisma di Aristotele ribaltato…Tutto ciò credo abbia a che fare con il calcolo infinitesimale (numeri iperreali e duali compresi) e i paradossi di Zenone (ma riproposti in chiave anti-parmenidea…), certi paradossi della fisica quantistica, nonché, in particolare, con un post di RAV che tratta, tra l’altro, anche della maschera più o meno scomoda che portiamo… e che continua a non calzare… niente da fare…
Ahimé, le cose non quadrano…
1 novembre 2009 alle 19:32
Vi è sempre un eccesso di materia, qualità ed eventi…
L’infinito dilaga nella totalità, squarciandola e facendola roteare.
2 novembre 2009 alle 01:27
Da ciò deriva che si potrebbe anche abdicare alla pretesa della scienza di spiegare, dimostrare, riprodurre e fissare con leggi e teoremi ciò che si oppone infinitamente alla misura (che potremmo definire evento dimensionale, probabile… che non esclude singolarità o eccezioni, dettagli trascurati).
Si porrebbe fine all’infelicità intrinseca della scienza e del progresso lineare…
Affermando che la scienza ha fallito, che la scienza non è in grado di spiegare alcunché eccetto il particolare paradigma materiale che la istituisce, gli oggetti diverrebbero degli eventi e il cosmo tornerebbe comicamente libero.
Tutto questo sembra essere già avvenuto da Heisemberg in poi…
Il problema è che qui da noi la scienza continua ad essere una religione (Hack, Odifreddi e… Piero Angela ne sono i peggiori esempi). Nondimeno, l’intero mondo si regge sulla praticità della tecnologia… che in un certo senso si limita a godere (e questo è facile che piaccia…) degli effetti collaterali della paranoia scientifica… che giunge ad ipotizzare neoplatoniche "supersimmetrie" o "teorie delle stringhe" (in questo caso adottando addirittura un criterio estetico nella scelta delle formule…).
Io, nell’esplosione di galassie, nelle sterminate e coloratissime nebulose, nei getti smisurati di materia stellare, vedo un’infinita insorgenza contro la misura…
L’infinito turba le dimensioni… con discrezione e senza fretta (c’è un tempo per comprimersi ed uno per esplodere… e talvolta non vi è tempo affatto). Vi è sempre una certa generazione di caos che scombina i piani e ne impone un travaglio.
Come se ci trovassimo attraversati dagli "spermata" di Anassagora, ma senza "nous" conoscibile… una complessione singolare, personale. Con un ossimoro, compare, nell’intersezione di ciò che chiamiamo realtà, un dettaglio assoluto.
9 novembre 2009 alle 20:35
come dire:
l’universo è un dettaglio!
Frau Gerde
10 novembre 2009 alle 23:35
Sottoscrivo:
L’universo è un dettaglio.
(Questo aforisma però, schöne Frau Gerde, l’ho pronunciato io… dovesse finire nei Baci Perugina… ein Kuss).
Keine gegenstände aus dem fenster werfen.
11 novembre 2009 alle 07:40
Si mette anche Battiato a dire che "il tutto è più della somma delle sue parti"!… Tocca comporre una canzone per dire il contrario…
20 novembre 2009 alle 10:27
Ancora Tele Aristo (Aristotele capovolto)…
25 gennaio 2010 alle 13:39
"Resta anzitutto il punto di vista. Un punto di vista parziale, unilaterale, anti-universale. L’idea-forza dentro l’operaismo è che soltanto dal punto di vista di parte si può conoscere il tutto. Perché la conoscenza che il tutto si propone di se stesso è sempre falsa e ideologica. Essa porta sempre a una falsa apparenza. L’unica conoscenza vera e realistica è quella che una parte può fare della totalità. Perché questa non è una semplice conoscenza: è anche una contrapposizione. Soltanto dal punto di vista di parte ci si può contrapporre al tutto, organizzare contro il tutto una postazione alternativa. Se ci si vuole contrapporre al tutto rivendicando la totalità, da qui non scaturirà mai una forza alternativa".
(Mario Tronti, "Noi operaisti")
Se tutte le "parti" fossero mosse da questo moto anti-universalista, si avrebbe con ogni evidenza la fine del tutto così come si è dispiegato in secoli di menzogne ben riuscite (Storia, Verità, ecc…). E poi basta anche con la teoria degli insiemi (che surcodifica e sussume le classi della dialettica)! La parte, il tutto! Ma lo vogliamo bucare ‘sto cerchio magico in cui sembriamo tutti iscritti come in un pessimo incantesimo?
Spirale! Spirale!
Bisognerebbe cominciare a sabotare e rimontare altrove… senza reintegrazione nel circuito integrato globale.
1 febbraio 2010 alle 01:59
Lo dice anche la relatività ristretta…
"Difetto di massa: due particelle legate tra loro hanno una massa totale minore della somma delle stesse particelle libere".
18 agosto 2011 alle 02:10
(Un po' di delirio cosmico, surfando sui neuroni messi a dura prova dal caldo…):
Senza considerare che dette "particelle" potrebbero essere anche in uno stato di incertezza dimensionale… tra ben più di queste 3 ipotesi:
Per di più l'universo (osservabile e per noi geometricamente comprensibile) sembra che acceleri…
A parte che l'universo è caratterizzato dalla particolarità vettoriale della freccia del tempo che varia al variare della contrazione o dell'espansione dello spazio (per velocità o forza gravitazionale che sia)… forse è per questo che ci sembra di vedere lunghi filamenti (è un po' come trovarsi in una bolla resa oblunga dall'effetto Doppler… il modello topologico proposto da wikipedia è chiaramente diverso… occorrerebbe modificare la geometria della mappa dell'universo in 3D). In un ipotetico Big Bang lo spazio-tempo era talmente contratto, che a noi potrebbe sembrare fosse risalente a miliardi di anni fa… ma è solo la relativa rarefazione attuale e locale della materia come delle galassie a farcelo pensare… Il tempo si accorcia man mano che guardiamo lontano e in un passato in cui la "materia" era più densa… per lo stesso principio si potrebbe osservare che data l'attuale accelerazione vi potrebbero essere condizioni limite in cui il tempo si annulla, in cui la curvatura dello spazio diventa piana… sino a farci vedere nello spazio, non quello che era, ma quello che ancora non c'è… rendere indistinguibile il presente dal futuro e dal passato… esplodere ancora come nel sogno inesistente dell'origine chiamato Big Bang… in una successione infinita di onde gravitazionali (geometrie spazio-temporali variabili, "spazi connessi non semplicemente"), vortici galattici e cavitazioni… S-fondiamo le costanti, i limiti e i confini… let's surf the cosmic wave!…
19 agosto 2011 alle 16:13
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Anche la fuzzy logic ci supporta: “La parte può, in effetti, contenere l’intero nella misura in cui la sua estensione può sovrapporsi a quella dell’insieme universale. Questa concezione comporta un’affermazione apparentemente singolare, quella per cui la parte può contenere l’intero, non soltanto nel caso banale in cui la parte coincide con l’intero; infatti, l’operatore di contenimento non è più bivalente, ma è esso stesso fuzzy e può pertanto assumere un qualunque valore reale compreso tra 0 (non contenimento) e 1 (contenimento completo o, al limite, coincidenza)”.
Aggiungerei anche l’indeterminatezza dei numeri immaginari, del calcolo infinitesimale, ecc…
1 marzo 2012 alle 08:14
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“Siamo più grandi della somma delle nostre individualità. Siamo e saremo per sempre gli Stati Uniti d’America” (Obama)
Ecco un altro valido motivo per sostenere il contrario…
9 novembre 2012 alle 22:17
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Un altro esempio cosmico di parti maggiori del Tutto…
14 gennaio 2013 alle 14:14
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