videomaker, fotografo, musicista e compositore

Perché c’erano due torri al World Trade Center di New York?

Perché ci sono due torri al World Trade Center di New York?
(Jean Baudrillard, “Lo scambio simbolico e la morte”, 1976)

Ancora dallo stesso libro:
La “libera scelta” degli individui, che è il credo della democrazia, sbocca in realtà esattamente nell’opposto: il voto è diventato sostanzialmente obbligatorio: se non lo è di diritto, lo è per costrizione statistica, strutturale dell’alternanza, rafforzata dai sondaggi. Il voto è diventato sostanzialmente aleatorio: quando la democrazia raggiunge uno stadio formale avanzato, essa si distribuisce intorno a delle percentuali uguali (50/50). Il voto rassomiglia al moto browniano delle particelle o del calcolo delle probabilità, è come se tutti votassero a caso, è come se votassero delle scimmie.
A questo punto, poco importa che i partiti in causa esprimano storicamente e socialmente chicchessia – bisogna anzi che non rappresentino più nulla: il fascino del gioco, dei sondaggi, la coazione formale e statistica è tanto maggiore.
[…]
L’oligopolio, o duopolio, attuale deriva dallo sdoppiamento tattico del monopolio. In tutti i campi il duopolio è lo stadio raggiunto del monopolio. Non è la volontà politica (intervento dello stato, leggi anti-trust, ecc…) a spezzare il monopolio del mercato – è che qualsiasi sistema unitario, se vuole sopravvivere, deve trovare una regolazione binaria. Questo non cambia nulla del monopolio: al contrario, il potere è assoluto solo se sa diffrangersi in varianti equivalenti, se sa sdoppiarsi per moltiplicarsi. Ci vogliono due superpotenze per mantenere un universo sotto controllo: un unico impero crollerebbe da se stesso.
[…]
Dalla più piccola unità disgiuntiva (la particella domanda/risposta) fino al livello macroscopico dei grandi sistemi d’alternanza che governano l’economia, la politica, la coesistenza mondiale, la matrice non cambia: è sempre lo 0/1, la scansione binaria che s’afferma come la forma metastabile, e omeostatica, dei sistemi attuali.

 

In ogni caso dopo queste parole profetiche di Baudrillard, da 2 si è passati a 0… dunque l’universo è diventato un multiverso… è il regno del caos. E’ l’entropia che conduce il sistema. La polverizzazione del cemento e della civiltà. Come nel finale di “Fight club”, l’America sogna che crollino tutti i grattacieli. Sogna la vera perfezione: lo Zero Assoluto (la massima entropia).

Questa gigantesca simulazione e presa per il culo che ancora ci conduce, il raddoppiamento del codice (come avviene per il DNA, come per la clonazione) delle Due Torri abbattute, sopravvive oggi nel Lutto (unica garanzia di sopravvivenza temporanea, contro nemici random o inventati di volta in volta – i terroristi, Al Qaida, Saddam Hussein, Gheddafi, i mercenari negri, gli insorgenti, i terroni, i “clandestini”, le donne, i rumeni, i comunisti, gli anarchici, i “ratti”… tutti noi)… Ma il sistema, in cuor suo, sogna che crolli tutto, per liberarsi dal suo stesso incubo totalitario, divenuto insostenibile, prolifera in meta-stasi (meta-stati) si sdoppia senza quel codice perfettamente duplicato che era rappresentato dalle Due Torri, inventa strenue resistenze individuali, terroristiche, contro se stesso… (poiché il sistema si rifrange anche nell'”individuo”, nel Ribelle… nell’Eroe del cazzo). Di questa follia schizo-paranoide del sistema, di questo cancro, di questa catastrofe inerziale senza più referenti reali (e neanche ideali), ne sono la prova film come il su citato “Fight club”, “2012”, ma anche “Resident Evil”, “Inception”, “Il cigno nero”… Questo è, ahinoi, l’immaginario contemporaneo che tutto trascina e travolge con sé. Il punto è che “Terminator” non muore mai… Quella lucina rossa, quel red alert poliziesco si risveglia sempre, mortacci sua

Sparati, Schwarzenegger!
Suicidati, yankee!
Fatti a pezzi, carbonìzzati, bombàrdati coi droni!
Fatti la guerra in casa!
Mastùrbati col cesio!
Pròvocati terremoti, maremoti e uragani spaventosi!
Crepa sepolto dal busto di merda secca di Abramo Lincoln!
Bombàrdati coi missili nucleari!
Muori di leucemia, se sopravvivi al fallout radiattivo!
Vai a giocare agli indiani su Encelado!
Mangiati i batteri che resistono ai solfuri e al metano!
Esplodi in una supernova, scompari in un buco nero!
Fottiti col tuo cazzo anabolizzato!
Dio ti benedica, ma fuori da questa cazzo di galassia,
perduto nella 26esima dimensione
della tua fottuta teoria delle stringhe!

19 Risposte

  1. valeriomele

    Due Torri Gemelle ma pesi e misure diverse…
    3.000 morti americani vendicati con più di 300.000 morti iracheni, afghani, pachistani e yemeniti… Dicono i cani rabbiosi del ceto medio statunitense che cagano happy meal per i loro bambini grassi che "giustizia è fatta"… in realtà si tratta di una rappresaglia ben più feroce di quella dei nazisti nella Seconda Guerra Mondiale.

    11 settembre 2011 alle 11:54

  2. Fantastica la "poesia" su Schwarzenegger-Terminator. Comunque si potrebbe parlare di rappresaglia se fossimo certi che gli attentati in questione siano stati compiuti da terroristi "altri", certezza che non abbiamo (almeno questo vale per me)… Se ti interessa, due righe che ho scritto sull'argomento:
    http://blackblogger.splinder.com/post/25538637/quel-che-rimane-dell-11-settembre-2001

    13 settembre 2011 alle 14:29

  3. valeriomele

    Bella la frase finale!

    "Un minuto di silenzio in onore di alcuni morti diventa l'eterno silenzio di fronte alla barbarie".

    E sono d'accordo sul fatto che sia stato un auto-attentato per almeno due punti di vista diversi da quelli indiziari propri del complottismo (che rientrano comunque in una ricerca del nemico, questa volta su base giudiziaria, dunque la più "ideologica" e confermativa del frame governativo, che adotta quindi lo stesso linguaggio e schema narrativo del sistema che vorrebbe denunciare… A noi non dovrebbe interessare mai la Verità… quanto ciò che funziona e si attiva come conseguenza di certa produzione di verità…):
    1) L'antico ragionamento strategico a posteriori, il cui prodest… che ha rivelato le intenzioni strategiche della potenza USA & co., dei dominanti, della finanza globale… tanto che qualcuno ha osato dire che "l'11 settembre fu una fortuna per gli USA".
    2) La produzione autodistruttiva nell'immaginario cinematografico (nella  colossale macchina di propaganda statunitense) ha comportato su un piano simultaneo e leggermente differente ("artistico", psichico, cognitivo, emozionale…) un importante rafforzamento strategico, sul fronte interno (quello del consenso, dell'opinione pubblica, dell'orrido "ceto medio"), degli interessi "vitali" (mortali per gli altri) del capitalismo avanzato (quello della finanza globalizzata, ecc).

    13 settembre 2011 alle 17:44

  4. Recensione molto in ritardo di Terminator 5.
    Gli infiltrati possono anche dare il cuore alla causa “rivoluzionaria”… tanto si sa che quello stronzone di metallo, anche se pare morto, riaccende gli occhietti rossi all’infinito, finché ci saranno soldi per un sequel ed esseri umani (più minchioni e macchine delle macchine) a raccontare quanto sono umane le spie infiltrate a difesa del totalitarismo schizo-paranoide… cui però ci interfacciamo con uno smile, un LOL, una lacrimuccia, un bacetto e puttanate umane varie e a casaccio… qua e là durante la visione…

    Difficile non pensare poi all’affamamento coatto e sorvegliatissimo da parte della macchina capitalista in crisi quando si vedono le condizioni in cui versa la popolazione “resistente” catturata dai droni nella megalopoli robotica della produzione rimossa (sembrano dire: “Cazzo! dobbiamo tornare a lavoraaaare per davveeeeero?”)… paura che esalta le riterritorializzazioni senza storia tipiche della società americana, che confondono il lusco col brusco, le macchine con gli umani, il tea party col punk californiano, ecc… tutto purché, comunque vada, non si ceda il comando del mondo…

    14 aprile 2012 alle 17:39

  5. Breve recensione sprezzante dell’ultimo Batman (“Il cavaliere oscuro. Il ritorno”):
    è l’ennesimo film (ultrareazioario) di autodemolizione immaginaria dell’Amerika in assenza di Nemico reale (questa volta preferiscono autodemolirsi sprofondando nelle fogne… si sentono minati nelle fondamenta, ma risorgono per fede e bellicosamente, come sempre…). E’ proprio vero: sono rimasti pionieri bigotti con la paranoia dell’assedio e con continue allucinazioni palingenetiche da Apocalisse…

    26 agosto 2012 alle 16:52

  6. 7 settembre 2012 alle 13:33

  7. Pingback: “Tempus fugit – morte di uno spettatore” | un video di Valerio Mele « Valerio Mele

  8. “Zero Dark Thirty” è un film porno di Kathryn Bigelow. Categoria necro-frigid.

    (nel match tra critici) Zizek vs Evangelisti 1-0… mi spiace di aver perso del tempo a vedere e sentire questo tentativo di far passare della pessima propaganda di guerra come film che vorrebbe suscitare “considerazioni”… ma su che poi?… su panzane colossali, monumentali, presentate come narrazioni (secondo loro) verosimili?

    21 febbraio 2013 alle 16:50

  9. Pingback: L’ovvietà degli attentati nella “società gassosa” | Valerio Mele

  10. Un altro film… Come al solito Hollywood, con “Attacco al potere”, anticipa le crisi internazionali… paranoicamente mette in scena un improbabile blitz nordcoreano (stile corpi speciali USA…) e prefigura la necessità di una proliferazione degli armamenti nucleari, con tanto di rivelazione “scoop” di una nuova “arma segreta” statunitense… (ovviamente loro sono sempre i fondamentalisti del “God bless you an God bless the USA”… con i loro eroi individualisti che ammazzano tutti nei modi più atroci e spietati per il bene della Patria… che non è questione relativa, ma è il Bene…).
    Dire che una porcheria guerrafondaia o un fumettone per idioti è comunque un eufemismo.

    23 aprile 2013 alle 17:08

  11. “World War Z” (oltre a fotografare i sintomi di una grave sindrome d’assedio da tempo a livelli di delirio paranoide e ribadire come in caso di assedio restino sul campo unicamente i militari) è un film di propaganda della cosiddetta strategia “light footprint”

    “che dovrebbe essere di difesa ma è, piuttosto, il massimo camuffamento di un’offensiva irriducibile prolungata nel tempo”.

    Basata moltissimo sull’infiltrazione, la prevenzione e il lavoro paziente, il camuffamento della minaccia (che nel film è un camuffamento dell’elemento debole, ammalato con un virus scientificamente addomesticato).

    Si mescoleranno tra i poveracci per averne ragione con il loro animo untuoso da famiglia felice, middle-class standard, smielata, biondo-rossiccia, scialba, bradpittata?… (che poi può essere anche in versione gay, lesbo, nera, messicana, ecc… sempre quella cosa è…).

    “The wrong man can do more harm than the right man can do good” (L’uomo sbagliato può fare molti più danni dell’uomo giusto che fa le cose per bene).

    Citazione dal film (un discorso da cui traspare una sorta di hegelismo del tutto impazzito…):

    – Madre Natura è un serial killer… il migliore al mondo… e il più creativo, ma come ogni serial killer non riesce a reprimere il desiderio di farsi catturare… Perché compiere dei crimini perfetti se non puoi prenderti il merito? Perciò lei lascia… delle briciole. Ma la parte migliore, e il motivo per cui io ho studiato, è riconoscere le briciole per gli indizi che sono. E a volte ciò che pensavi fosse l’aspetto più brutale del virus finisce per essere il suo tallone d’Achille… e lei ama celare le sue debolezze dietro i punti forti. E’ una vera stronza.

    Qui un mio commento: http://kelebeklerblog.com/2013/07/20/astronaut-farmer/#comment-154031

    19 luglio 2013 alle 22:13

  12. PACIFIC RIM è l’idea di base dell’accordo transpacifico statunitense?

    Ci sono due nerd (un ingegnere genetico e un fisico) ed il solito eroe reduce che stava marcendo da qualche parte a fare una vita banale che viene richiamato di fronte all’emergenza resitenziale (golpista?) della macchina militare-industriale contro uno stato tutto proteso alla costruzione protezionista di muraglie, incapace di fronteggiare lo sfacelo dei parassiti-spettatori della “classe media” di fronte a forze primitive, mostruose e incomprensibili che escono come giganteschi stronzi dal buco del culo di un abisso nel Pacifico, manco fossero un definitivo e imprevedibile ciclo recessivo proveniente dall’estremo oriente (chi cazzo capisce che si dicono questi tra di loro con gli ideogrammi?). Il sistema è diventato così pervasivo e tecnologico che permea e interconnette tutti i ricordi dei cervelli bacati di grotteschi maschioni cazzuti e tartarugati, senza uno straccio di interesse sessuale, che non sia la competizione fallica dell’aikido, evidentemente alle prese con la loro omosessualità latente. Così, come va di moda ultimamente (vedi “World War Z”), si camuffano da “nemico”, gli prendono mezzo emisfero (sia dei mostri, che della bambina orientale salvata e allevata dal nero che comanda… guarda caso) con le macchine risucchia-ricordi-ed-esperienze (i social network?) e riprendono il bandolo dell’industria pesante, sporca e nucleare (che quella digitale è inaffidabile e vulnerabile ai black out) per far saltare in aria il buco di culo di cui sopra… Alla fine i due idioti combattenti con i loro pochi neuroni interconnessi, l’americano e l’asiatica, si ritrovano a galleggiare come stronzi in mezzo al pacifico espulsi da una definitiva cacata nucleare… fa niente se poi crepano per l’esposizione alle radiazioni… sono eroi, mica mammolette…

    Morale: quando il ciclo economico va male, non perdere tempo a capire i grafici… vai e spacca tutto. Poi vedi come vanno a posto i grafici…

    31 luglio 2013 alle 16:25

  13. “The Divide” (dopo “Los últimos días”) è un altro film sulla claustofobia indotta in cui ci si vorrebbe confinati (come quando si è al cinema, al lavoro… o “connessi” in casa)… impregnata di pessimismo antropologico, che spinge tutti a regressioni barbariche, all’hobbesiano “homo homini lupus”, questa volta senza alcuna speranza… giusto un omicida istinto di sopravvivenza. Trovo che questi film siano sottilmente fascisti.

    Senza organizzazione superiore sembra che l’esito sia sempre ferino… tutti si diventa cattivi in cattività… io non credo sia così… il potenziale relazionale, dividuale, va molto oltre i rapporti “umani” (organicità, castrazioni, merda, vomito, sangue, stupri, ecc. di cui si fa ampio sfoggio)… quel potenziale non si vede per niente in questi film catastrofici, grandguignoleschi… NON SI DEVE vedere. Invece tutto il resto, ciò che si presume “trasgredisca” l’Ordine, l’Organizzazione, va sovraesposto… deve cancellare delle possibilità che, comunque, CI SONO…

    5 settembre 2013 alle 20:50

  14. Gli ingredienti essenziali per una trama di film (specie di fantascienza):
    – L’eroe che si sacrifica per dei valori superiori (la salvezza dei suoi amici, della sua famigliola o dell’umanità),
    – la cospirazione pseudo-rivoluzionaria (con vaghe analogie, ideologicamente filtrate, a quella specie di finzione che chiamano realtà) che usa gli stessi mezzi del dispotico complotto (risentimento, vendetta, colpa, peccato, debito, credito, ecc…) conditi delle armi più improbabili,
    – lo scontro corpo a corpo fino all’ultimo sangue,
    – la merdata finale.

    (Non che la realtà non ci possa essere o non si faccia sentire, ma non è certo riducibile ad una finzione… crepita tra i fantasmi…).

    21 settembre 2013 alle 15:09

  15. Il confine tra neuropatia e neuroscienze è labile quanto quello tra religione e science-fiction.

    Penso a film come “The Machine”, “Lei”, “Transcendence”… tutta questa recente ossessione per la biocibernetica… questo voler dare un’anima (individuale, proprietaria, violenta, per lo più “made in USA”) a ciò che non ne ha è un bluff patetico, se non è un delirio paranoico. Sogni prometeici di autopoiesi della merce su due gambe… propaganda di un’impossibile prostituzione assoluta, definitiva, meccanica. Comando interiorizzato. Kantismo impazzito. Giudizio meccanico a priori.

    20 aprile 2014 alle 00:44

  16. “Lucy”, pessimo film di Luc Besson, rende conto però di un delirio più volte narrato cinematograficamente, di un superbrain, immortale, parodia neo-neopositivista dell’idealismo e della peggiore metafisica occidentale, che finisce per esaltare la Tecnica, la “composizione tecnica” del capitale, a detrimento di quella organica (la pacificazione sociale a costo della scomparsa del supporto vivente della società)… Infatti si assiste alla scomposizione della materia vivente (considerata computabile, dunque cifrabile, digitale) della protagonista, la solita jeune-fille, in singole cellule egoiste, autonome, capaci di rimettersi in relazione tra loro (in piena fibrillazione anarco-capitalista) per creare nuove macchine e connessioni (a costo di una decomposizione dell’in-dividuo davanti allo specchio di un bagno su un aereo… decomposizione, scomparsa del corpo organico, già vista in altre bufale come “Transcendence”, in cui si prospetta risibilmente una nuova esistenza immortale, eterna, ubiqua, grazie alla rete, cablata o neuronale poco conta per questi mentecatti… Giusto “Melancholia”, la depressione catastrofica di Von Trier potrebbe rispondere cinematograficamente alla tragica stupidità di questo demente sogno tecnologico… o forse narrano della stessa questione…).

    24 settembre 2014 alle 21:37

  17. LA “RESURRETTINA” A HOLLYWOOD

    Vedere Tom Cruise, che lotta contro i mostri che (come dei “derivati”) alterano la percezione del tempo con un trucco di montaggio (“azioni” che agiscono correggendo il tiro ogni volta, “ex post”), morire un numero infinito di volte in un trasognato nuovo sbarco in Normandia, in una nuova guerra americana in Europa, dovrebbe far capire qualcosa delle intenzioni future degli “alleati” e dell’illusione di poter cambiare la realtà irrimediabile della perdita improduttiva (si muore… si declina… si fallisce…) con un surplus di guadagno immaginario, marginale (sul “margine del domani”, l'”edge of tomorrow” appunto) che procede per aggiustamenti successivi (“circonversi”) ad ogni imprevisto fatale che si presenta… Senza considerare il delirio paranoide del milite perfetto, immortale, iper-tecnologico, imbracato in un esoscheletro come un paralitico o un mutilato, che vorrebbe cancellare le tante guerre perse (o non finite, strutturali, cicliche, frattali) degli statunitensi (e non solo), doppio militarizzato dei cibernetici e velocissimi “high frequency trading”… che correggono velocissimi tutti gli imprevisti che si creano di nanosecondo in nanosecondo. Probabilmente un montaggio cinematorgrafico a quella velocità avrebbe dato vita ad un film troppo futurista e incomprensibile… impercettibile. Che sarebbe stato comunque meglio di questa ennesima schifezza.
    – Eh, ma vende!… vende persino “Transformers”!…
    (Il desiderio del trionfo finale del capitale costante, il sogno della sua gloria divina, della Gerusalemme celeste del profitto infinito e della crescita immaginaria… che si traduce in un incubo totalitario dominato dalla tecnologia più letale… macchine al posto degli umani viventi… tutti licenziati, espulsi dall’accesso al sistema o eliminati… la rogna del capitale variabile finalmente messa a tacere per sempre… Salvano sempre qualche jeune-fille o qualche bambino/a giusto per copertura, per far commuovere per finta lo spettatore imbecille… con quell’aura di umano perduta, sussunta in umanitarismo, patriottismo o altri valori mortiferi astratti…).

    24 settembre 2014 alle 22:05

  18. La trama di Madmax – Fury road: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova”.
    Sotto-morale: meglio tornare ai vecchi metodi con uno straccio di modo di produzione vecchio stampo (feudal-capitalista), che andare incontro a sterili utopismi ambientalisti senza futuro… E comunque, se proprio ci devono essere donne (anche anziane, perché no?), che siano cazzute, con protesi meccaniche, abili con le armi, etc…
    Un altro film monnezza per intrattenere (e moltiplicare) beoti e fascistelli col cervello all’ammasso.

    11 giugno 2015 alle 22:40

  19. Gli alieni di “Arrival” hanno troppa smania di comunicare, nonostante la nebbia sullo schermo, la loro metafisica e platonica riduzione del tempo al “sarà stato”, al futuro (o futtuto) anteriore (e perché no anche futtuto posteriore…). Bisognerebbe fare guerra al futuro anteriore (quello che è già presente-passato, quando è ancora a venire, quello già previsto e profeticizzato). Voglio il futuro in quanto tale! senza compromessi, senza in-dividuazioni, senza co-municazioni. Basta presente-passato! I fottoni non esistono! La luce non esiste!
    7 zampe, 12 pietroni… troppa Kabbalah… (manca giusto il 3 e facciamo l’alfabeto di 22 glifi…).

    1 aprile 2017 alle 07:41

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