Solstizio d’inverno
Sole del Mondo,
Signore degli Inganni,
che irradi dal più profondo
dei tuoi abissi,
torna a splendere
sui fasti sepolti,
sulle più banali menzogne,
sulle lingue velenose,
sulla terra in malora,
sull’arroganza del giorno,
sulle cecità illuminate
e sui cuori ottenebrati
dagli incanti d’amore,
dai labirinti involontari
e dalle delicate infamie…
Ancora tre giorni
e ci lascerai.
Ancora tre giorni
e rinascerai.
Ancora tre giorni
e ricomincerà la danza.
Nero di seppia
e palla di sterco
di scarabei,
moneta d’oro del cielo,
ascenderai ancora
sui detriti sulfurei,
sui tuoi servi fedeli
e sui campi di grano
dei tuoi astuti falsari.
Un gracchiare di corvi
ti saluterà festante.
Appunti sulla crisi
Ciò che segue è una raccolta di mie riflessioni su Facebook sull’argomento crisi… Nei commenti tutti gli aggiornamenti!
È chiaro che il falso allarme sul default degli USA è una messa in scena per valorizzare e sottolineare l’imparzialità delle agenzie di rating (americane) che stanno declassando a più non posso degli stati europei (come a dire: “Eh ma se anche l’America prende sul serio i declassamenti, a maggior ragione dovrebbero farlo dei miseri staterelli europei!”).
E poi questi sono i fondamentali della shock economy… si è giunti fino ad evocare un default, a minacciare di non pagare gli stipendi, prima di poter far comparire la faccia fintissima di Mr. Obama dinnanzi alle telecamere, avvolto nell’aura di Salvatore dell’economia mondiale… Questa manovra è servita solo a far pesare ancora di più (non agli USA ma ad altri stati) i deficit nazionali come arma non convenzionale nella strana guerra tra i nuovi capitalisti-rentier (i pochi nuovi dominanti del capitalismo finanziario globale) e il resto dei gonzi e straccioni che popolano il pianeta.
Insomma è un ricatto bello e buono per estorcere denaro, per far cedere libertà e diritti acquisiti, a favore della classe parassitaria globale… Qui sì che c’è stata composizione di classe persino trans-nazionale!… l’altra classe, quella antagonista, dopo qualche protesta di massa, si è squaquaraqquata… è bastata qualche carica, qualche arresto, qualche strage, qualche guerra, ecc…
Abbiamo perso… non c’è partita possibile sul loro stesso terreno e con i loro fondamentali (Moneta, Mercato, Nazione, Profitto, ecc…).
Ora che “l’impasse Usa è stata superata”, i market mover torneranno a essere in Europa “i problemi del debito europeo e di nuovo in Italia il movimento degli spread”.
Questi market mover (“quelli che movimentano il mercato”… i detentori di hedge fund consistenti) sono coloro che causano le montagne russe finanziarie responsabili della crisi. Si nutrono di panico… lo generano, quando non c’è. Hanno bisogno di agitare le acque per aumentare la loro rendita. Ma l’economia non è solo numeri, titoli e convenzioni (come pensano i monetaristi e i liberisti)… dietro ci sono le persone… che se non si incazzano, d’altronde… e non capiscono e non inventano il nuovo… subiranno questo ed altro…
E comunque a giudicare da come continua ad andar male, con Draghi alla BCE e Tremonti che impone politiche protezioniste anti-“speculazione” alla CONSOB in un contesto globale di guerra aperta (si avrebbe bisogno di motilità estrema dei mercati proprio per arginare in qualche modo le tendenze ribassiste), è probabile che l’Italia si trovi in default prima del previsto… (Stessa cosa del resto intendono fare la Merkel e Sarkozy, tassando i trasferimenti finanziari…). Dicono che gli “speculatori” (d’oltremanica, si intende) vogliono stressare le banche italiane per indurre l’Europa ad adottare misure concrete… di solidarietà tra stati europei… (che in realtà si detestano e si boicottano)… per gettarsi a pesce (sempre gli americani che si trovano nelle condizioni di dover mungere l’Europa, visto che non lo possono fare più con l’America del Sud…) sulle nuove iniezioni di liquidi a venire (il super-debito continentale, gli eurobond) e le inevitabili privatizzazioni degli asset nazionali in svendita… Occorrerebbero almeno 2000 miliardi altro che i 22 messi a disposizione di recente…
Ciò vuol dire che faremo la fame tutti (i debiti sembra che si onorino con politiche lacrime e sangue di rigore e austerity da parte degli indebitati! ne sono un triste esempio le centinaia di miliardi di euro che il governo italiano si appresta diligentemente a sborsare senza batter ciglio con la doppia manovra-rapina estiva)… Sarebbe un’ottima occasione per cambiare il sistema… ma siamo troppo coglioni, in media.
Riflettendoci un attimo, perché cazzo dovremmo essere preoccupati del crollo delle Borse europee? E’ solo un castello di carte in cui siamo stati costretti ad abitare… Basterebbe uscire e lasciarlo bruciare…
Ma ci sono troppi tossicodipendenti da denaro, lavoro, TV e carte di credito.
Il problema sono i rimedi che i politici prendono con la scusa della loro crisi… sono rimedi recessivi, depressivi, reazionari, liberticidi, ecc… buoni solo ad aumentare ulteriormente i profitti e la rendita dei detentori di capitale vario… Insomma, ORA BASTA, CHE SE NE VADANO TUTTI, non dovrebbero essere solo slogan latino-americani…
Invece qui ci sono gli scolaretti diligenti… che al primo rimprovero dei “mercati” promettono una macelleria sociale senza precedenti… indorando la pillola indigeribile con parole fashion tipo delega assistenziale… E intanto portano a conclusione il disegno della P2 (che altro non è che il neoliberismo americano, ovvero una strategia di dominio di lunga gittata, più che un presunto e pittoresco complotto massonico ad uso e consumo di una popolazione sempre più idiota ed incline ad individuare un bau-bau alla volta con cui prendersela).
E comunque questo governo è colpevole di aver lasciato crescere il debito pubblico in modo allucinante (400 miliardi negli ultimi 3 anni!)… sostenendo che non contasse, nel bilancio, quanto la crescita del PIL (che non c’è stata)… e non può svegliarsi ora e dire che ora il debito invece conta e conta sulle ossa della gente che non ha più i soldi per mangiare… Dovrebbe essere abbattuto, un governo simile… invece abbiamo Napolitano che porta tutti all’ovile della responsabilità…
Si dovrebbe rispondere a Trichet: “Perché non riabbassi i tassi all’1%, invece di farci spremere come limoni?”.
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Aaaaaaah… allora siete in combutta! Qui avete messo degli imbecilli che dicono sempre di sì a tutti a prescindere (Usa, Francia, Germania…) e che avevano il compito di darsi ai bagordi, spendendo disinvoltamente 400 miliardi di denaro pubblico in 3 anni… mentre vi stavate preparando a mietere gli interessi che intanto sono cresciuti… bravi, bravi…
Occorrerebbe finirla con questo automatismo secondo cui le perdite in Borsa debbano essere trasferite alla società… la finanziarizzazione non è un processo automatico. Nel frattempo sarebbe il caso di infrangere questo incantesimo economicista che prende la volatilità dei mercati per una fatalità statistica cui piegarsi in modo acritico, come se non vi fosse alcuna soggettività dominante ed egemone dietro a dirigere l’orchestra dei capitali e dei titoli… Per quanto ci riguarda non bisogna abboccare alla faccenda opportunistica, cinica e sadica dei sacrifici inutili che vorrebbero imporre, svaligiando la popolazione (pensioni, tredicesime, invalidità, ecc).
L’accelerazione del capitalismo neoliberista non ci voleva… e non possiamo sostenerla… avremmo bisogno di tempo (dunque tassi bassi, niente panico, ecc). Le barricate in questo momento sono distruttive e fanno il gioco dei vari autoritarismi (e forse è proprio per questo che si accelera la crisi e la si intensifica…). Ci sarebbe bisogno di appoggiarsi e difendere istituzioni antagoniste ancora da creare (non so… una cosa come una confederazione di municipi, ecc)… che possono nascere, essere comprese e fatte funzionare solo nel tempo. Dalla confusione invece nasce solo confusione… e violenza reazionaria e repressiva (vedi il delirio di Cameron sui recenti riot in UK: “Faremo valere la Forza della Legge”… cui è seguita una serie di arresti indiscriminati).
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È chiaro l’intento classista su scala globale di deprimere il ceto medio a vantaggio dei ricconi e delle multinazionali ben finanziarizzate, con queste montagne russe dei “mercati”… ormai il PIL non si fa con l’industria, l’artigianato, il lavoro… lo si fa facendo carte false… titoli assurdi (come i CDS e i futures) e assicurazioni contro il fallimento, che inevitabilmente lo evocano ad ogni piè sospinto… Hanno scoperto da tempo che la paura muove il mondo (lo diceva pure Hobbes). Persino noi che non abbiamo niente ci caschiamo… e ci mettiamo a parlare di Borsa (un po’ come quando tutti fanno i CT della nazionale durante i mondiali di calcio).
La risposta a queste iniquità può essere solo esasperare la crisi, fallire… non avere paura…
Qualcuno potrebbe dire… ma impoverire il ceto medio non fa rastrellare utili… perché poi i prodotti non si comprano… Proprio per questo si sono buttati su beni primari (acqua, grano, mais, gas, petrolio…). Insomma l’idea è quella di mettere tanta paura al ceto medio, ai piccolo-borghesi, per farli sgobbare di più… come se la ricchezza generale dipendesse davvero da questo! dalla riduzione in schiavitù e dalla rinuncia ai diritti e alla democrazia del cazzo!… ma qualcuno deve pur assumersi la colpa… e i borghesi essendo per lo più dei sentimentali cagasotto, che credono in valori morali… addirittura in Dio o nelle “piccole cose” (come gli schermi LCD) della vita di merda che fanno… sono i più adatti allo scopo… Tuttalpiù si inalberano (vengono indotti a farlo tramite i media del cazzo) per i “diritti umani”, ma solo allo scopo di lasciarli violare con una ferocia centuplicata… (es: che fai Gheddafi? spari sulla folla e uccidi una decina di persone? Ti bombardiamo per anni, vendiamo armi ai ribelli, facciamo patti sottobanco con mercenari e terroristi, ti fottiamo i miliardi che ci hai messo nelle banche, lasciamo annegare i profughi in mare, ecc…).
Vogliono i soldi di chi non ne ha, per continuare a giocarseli a poker… e mostrano foto di broker di Borsa disperati, con le mani nei capelli… poverini… soccorreteli… date miliardi della vostra salute, delle vostre abitazioni, del vostro cibo, della vostra acqua… indebitatevi, sgobbate, rinunciate alla vostra libertà… per far tornare il sorriso sui volti di chi conta le ricchezze dei giocatori…
Bisognerebbe staccare la spina… Eutanasia di stati, meta-stati e mercati…
Questa più che una crisi dei debiti sovrani è un’insensata mercatocrazia (orientata in senso liberista e filo-atlantico)… un economicismo dogmatico che si impone su tutto. E la politica non conta più un cazzo (o fa mosse che peggiorano le cose per impreparazione o sapendo di peggiorarle)… Potrà chiedere sacrifici inutili al popolo, ma è più una questione di sistemi, tecnologie finanziarie e alleanze strategico-militari che non sono più in grado di garantire profitti (che da più di 40 anni non corrispondono a quelli dichiarati…), né pace sociale o pace tout court…
Così Letta senior esclama: “Tutto precipita”…
Bisognerebbe far sì che precipitino solo loro, intanto… l’ingovernabilità in questo momento è una condizione urgente.
I politici al governo sono soldati diligenti del neoliberismo più feroce di cui l’Euro(pa) si sta facendo sempre più strumento meta-statale, di governance finanziaria…in senso imperialista e filo-atlantico… L’Europa è sempre di più un ologramma, un potere virtuale non per questo meno efficace, anzi… È l’episteme contemporanea: la virtualità al posto di comando… e questo, oltre che per le stesse guerre, neutralizzate dai media in modo modulato, con un massimo di social network e un minimo di copertura televisiva, vale anche per la frenetica attività di Anonymous, crowdsourcing a metà strada tra intelligence governativa e sabotaggio anarchico… Insomma sostanzialmente il governo non capisce i cambiamenti e non vi si oppone, rispondendo col “vecchio” neoliberismo… che continua ad essere ottimo alleato per la desertificazione delle risorse sociali, per la neutralizzazione di ogni possibile risposta popolare e che si allea colpevolmente con l’economicismo tecnocratico di chi come Trichet alza i tassi di interesse nel mezzo della crisi dei debiti sovrani… e come se non bastasse propone di continuare con gli eurobond che affosseranno definitivamente le banche italiane e l’autonomia finanziaria residua dei vari stati periferici… e prepareranno l’aumento della quota privata dei debiti pubblici… Questo si traduce in una resa incondizionata al fantasma dell’Euro(pa), in un ulteriore incatenamento dell’Italia alla globalizzazione, alle dinamiche del neoliberismo, alla centralizzazione continentale del potere e pone di fronte all’impossibilità materiale di rovesciare queste istituzioni liberticide… Per me la risposta politica può essere solo ingovernabilità, insolvenza e intensificarsi della crisi del modello meta-statale… anche nel senso di canceroso, parassitario…
È come se uno spettro elettronico fosse continuamente alla ricerca di materia vivente ed elettricità da risucchiare per poter continuare ad avere la sua parvenza di vita… Come si combatte contro un simile spettro?
E continuano ad accumulare errori su errori (populisticamente sintetizzati nella guerra agli “speculatori”) che tendono tutti in realtà ad accelerare i ribassi e le vendite nelle Borse europee… Questo dispendio incredibile di capitale è prodotto o artificialmente o per idiozia… Io credo più alla prima ipotesi… con l’intento di costringere gli stati europei a cedere sovranità in modo irreversibile al Meta-Stato…
Secondo Morgan Stanley è tutta colpa dell’Europa… che non sa dare risposte “adeguate”…
E la politica in USA comincia a pensare di processare le agenzie di rating che condizionano la vita di miliardi di persone… Anche se tappare la bocca ai “tecnici”, non è che serva a molto (è un falso bersaglio, un capro espiatorio… segno di un certo nervosismo che si scarica prendendosela coi sottoposti…). Sarebbe il caso piuttosto di ridimensionare drasticamente il comparto finanziario (ma questo significherebbe ridiscutere le posizioni di dominio imperiale… e nessuno lo farebbe mai spontaneamente… per questo occorrerebbe una rivoluzione…), vietare a livello globale l’uso di certi titoli in Borsa (derivati, CDS, futures), vietare le vendite allo scoperto o la possibilità di operare finanziariamente da parte degli hedge fund… dichiararli FUORI LEGGE!… e affrontare tutte le conseguenze (…disastrose) del caso (si parla, fonte wikipedia, di 300.000.000.000.000.000.000 $ in tutto il mondo… 300 miliardi di miliardi. Una cifra molto maggiore dell’intero PIL mondiale).
Tutti giù per terra!… Basta con i rialzi truccati, con le scommesse, con le ipoteche del futuro (a quel punto rimarrebbero solo interessi mostruosi su debiti insolvibili… e non serve assolutamente a niente introdurre così tardivamente il pareggio di bilancio in costituzione…). Che dichiarino tutti fallimento… E’ il capitalismo (con la sua impossibile accumulazione illimitata di capitale) che è fallito… (quel che vediamo è solo una sua sopravvivenza spettrale… un’apparenza di vita che si muove per inerzia… ma quanto si trascina e quanto trascina con sé questa agonia!). Dovrebbe eventualmente sapersi azzerare e ripartire… Ma resterebbe comunque il principio dell’interesse e del profitto (con la violenza implicita ed esplicita che questo comporta), come problema di fondo… Occorrerebbe strutturare la violenza secondo altre modalità (…rivolgendola magari contro il primo che sussume, circoscrive, comanda, estorce, sopprime, ecc… a memoria perenne del mondo di merda che fu).
Il capitale in orbita
(Ecco un’immagine emblematica del “capitale in orbita” di cui parlava Baudrillard… “Per 159 giorni un esemplare test della moneta globale UFWC, United Future World Currency, coniata dalla Zecca italiana dello Stato è diventato virtualmente una ‘valuta spaziale’)
Unificare e omologare le diversità sotto un unico standard monetario. Non si è ancora capito che il monetarismo e l’economia finanziaria sono un trucco per impedire la fine prematura del capitalismo in crisi mortale. Una moneta unica globale sarebbe la fine dei giochi delle nazioni, delle identità e delle divise e l’impossibilità di sopravvivere per miliardi di persone.
Avverrebbe come sta accadendo nell’area euro… Asticelle piazzate sempre più in alto… Regioni sempre più ricche, aree sempre più depresse… Centralizzare non porta a redistribuire. Non può esistere un valore “sociale” della moneta finché permane il capitalismo (…o il marxismo… o qualsiasi ideologia produttivista… monoteista, identitaria e fallocentrica… con le sue brave lotte di classe, di clan, di gang… o territoriali, coloniali… o, andando indietro nel tempo o in periferia, tra orde barbare, primitive o nomadiche). Il debito pubblico globale, senza il gioco degli scambi o della profittabilità delle aree depresse, si trasformerebbe in schiavitù ed in deserto che cresce… in campo di concentramento globale sorvegliato da telecamere e sentinelle, in politica securitaria costantemente impegnata a ricacciare indietro, se non eliminare, le masse che non accedono al credito… perché così, ancora di più, detterebbe legge chi ha in mano la decisione sui tassi di interesse, chi suggerisce il giudizio tecnico delle agenzie di rating (pressato dagli shortsellers, dai possessori di hedge fund… dai capitalisti contemporanei dei paradisi fiscali).
Il punto è che non si è ancora capito cosa sia questo prodotto cognitivo, culturale, che chiamiamo “moneta” (macro-economicamente l’addebito pubblico per il profitto privato, micro-economicamente l’equivalente molecolare dell’interesse finanziario, il modello del desiderio del più povero come del più ricco… non più solo “l’equivalente generale delle merci” di marxistica memoria che occulta in una forma astratta la violenza dei rapporti di produzione). La Moneta è il dominio reale pienamente dispiegato, quello che determina bisogni e desideri, li spinge, li sollecita, spreme liquido seminale, istanze rivoluzionarie, crisi, migrazioni, guerre… è il dio monoteista pienamente secolarizzato. La differenza è che invece di pregare si stupra… Anche e soprattutto la nostra idea di amore è diventata uno stupro… la disciplina sentimentale delle donne, dei loro corpi, dei loro orgasmi… le riviste femminili, la cosmesi, i porno con le unghie laccate… la virtualizzazione dell’amicizia, del sesso… sono il riflesso di quella “moneta in orbita” che trasforma tutto in immagine senza corpo, de-siderale, in simbolo ad uso di un Terzo sempre più interiorizzato, ma che non siamo noi… Non sentite anche voi questo insistente tintinnare di monete, questa anima metallica, tra i vostri pensieri?
Io ormai chiudo gli occhi di fronte alle immagini. Quando mi guardo allo specchio, cerco di non vedermi. Né mi interessa guardare l’immagine d’altri.
Quanto all’ immagine del profilo, non sono io… è la mia moneta.
Universi-bolla quadridimensionali si infrangono contro l’orizzonte degli eventi…
(Una divagazione estetico-intuitiva riguardo alle dimensioni che comprendono la nostra, suggerita da alcune teorie della meccanica quantistica e della gravità quantistica, che parlano tra l'altro di orizzonte degli eventi).
Per analogia, vedo, nel movimento con cui una bolla si strozza per diventarne più di una, questo passaggio da "buco nero" a "buco bianco"… Quest'ultimo a mio avviso potrebbe essere il big bang di un nuovo universo…
Sempre nell'analogia, il confine della bolla, come la linea di superficie, sono l'orizzonte degli eventi di ciascun universo-bolla, quello al di là del quale perde di senso l'unità quadridimensionale (spazio-temporale, definita da x,y,z e t). L'acqua in cui gli universi sono immersi e l'aria soprastante rappresenterebbero altre dimensioni che comprendono le 4 conosciute di cui possiamo avere esperienza e nelle quali ha senso per gli scienziati condurre esperimenti… Nell'acqua in questo caso non avrebbe alcun senso la singola bolla in sé (la sua relativa realtà spazio-temporale) ma la somma di tutte le perturbazioni che spostano gli universi dalla dimensione acqua a quella aria. Nell'acqua cioè non fluirebbe il tempo come distinto in presente-passato e futuro, ma come un insieme indistinto in cui le probabilità spazio-temporali hanno già creato forme definite, orizzonti di realtà (unversi-bolle, appunto). In una simile dimensione l'inizio, il presente e la fine di ciascun universo convivono, sono individuabili in un punto qualsiasi e secondo una direzione a piacere (un po' come accade per la posizione probabile dell'elettrone nella sua orbita). L'acqua preme, perturba e deforma gli spazio-tempo, gli universi-bolla, li costringe nella loro evoluzione temporale, ne accelera o rallenta la dinamica dei movimenti (ecco che si spiegherebbe anche l'accelerare dell'allontanamento delle galassie, l'accelerazione del redshift), prima di consegnarli all'"aria"… E l'aria cosa potrebbe essere se non la pressione che produce gli universi spazio-temporali, solo più allentata, divenuta gas?… ecco dischiudersi un impensabile spazio-tempo senza orizzonte… Una sorta di rimescolamento del tempo, dei poliversi (o multiversi, dicono i fisici) dallo spazio-tempo reversibile… si sarebbe liberi, se si potesse essere e vivere in quella dimensione, di non essere se stessi, di andare avanti e indietro nel tempo, trasformarsi… Ovvio che secondo questa logica frattale le variazioni e i cambiamenti di stato possono essere infiniti… all'aria potrebbero aggiungersi infiniti altri elementi e dimensioni… in una processione senza origine, né fine, complessivamente senza senso… ma in-finita, localmente sensata…
(Scartando le noiosissime ipotesi di un tutto che sia un perfetto niente o un tutto pieno omogenei) Dio sarebbe infinitamente torturato dalle esistenze e dalle fasi di transito, dunque non esisterebbe mai in quanto Tale… Noi siamo una di quelle sevizie… seviziati a nostra volta dalle turbolenze che ci scomporranno in nuove forme… piccole divinità provvisorie relativamente felici di esistere e terrorizzate dalla loro fine relativa…
Non credo ad ogni modo che dimensioni diverse non possano comunicare tra loro (se già non lo fanno… la natura animale e del pensiero si muove in modo molto misterioso per esempio)… Mi piacerebbe imparare a cambiare forma. Prima di morire, possibilmente.
Il bello è che, dopo aver scritto queste righe, scopro che qualcuno ha già pensato un multiverso inflattivo a bolle! 🙂
"L'universo sembra un enorme frattale in crescita. Consiste di molte bolle inflattive che producono nuove bolle, che a loro volta producono altre nuove bolle, ad infinitum. Perciò l'evoluzione dell'universo non ha fine e può non avere alcun inizio. Dopo l'inflazione, l'universo si divise in domini differenti di grandezza esponenziale nei quali le proprietà delle particelle elementari e anche le dimensioni dello spazio-tempo potevano essere differenti".
Chi ha scritto queste parole è uno scienziato appassionato di riflessi sull'acqua e un grande fotografo… Un fratello frattale russo… solo un po' più ricco di me…
“Vogliamo i soldi!”.
Quanto segue è il resoconto di uno strampalato dialogo notturno…
Perché non si è fatto dell’Italia un paradiso fiscale in modo da lasciare un po’ della rendita finanziaria globale anche qui? perché i capitalisti non fanno i capitalisti, non si aggiornano, insistendo con ricette liberali e liberiste per smantellare lo stato sociale o fustigando la plebe la sua scarsa produttività quando l’economia è finanziarizzata?
Ovvero, se la produzione industriale, buona parte del terziario, il commercio e soprattutto l’agricoltura non “rendono” abbastanza, perché si insiste a mantenere in piedi le finzioni ideologiche e il moralismo di un modello di produzione di merci e servizi che si sta dissolvendo? Si aggiunge anche questo infervoramento della magistratura che dovrebbe avere questo compito restauratore di garantire una legalità e una rettitudine che non può esistere in uno stato capitalista e nella “guerra per bande” che lo caratterizza… Certo… è illogico questo produrre crisi a livello globale da parte del capitalismo finanziario, è come se l’umanità si segasse il ramo su cui è appollaiata, ma se questo è il capitalismo, perché i paesi capitalisti si rifiutano di esserlo? Se la logica interna del capitalismo prevede che interi popoli schiattino di fatica o muoiano di fame o per l’instabilità programmata e la violenza dei loro regimi, perché gli stati (privi di risorse e materie prime) che conoscono tutti gli strumenti finanziari evoluti (e che permettono le attuali truffe globali) non si reggono su questo piuttosto che su valori astratti, risorgimenti, spirito cristiano, lavoro, costituzione e cacate simili? Perché insistere su D-M-D’ (denaro-merce-denaro) invece che semplificare in D-D’, perché non demercificare e smaterializzare il più possibile l’economia?
In Italia ci sono poi ominicchi che si accontentano di tirare a campare, non costruiscono imperi, ma molto meno… si fermano a godersi la vita egoisticamente, vivono di sotterfugi che li fanno fluttuare a mezz’aria, volare basso… rasoterra… fanno la gloria fiscale di S. Marino o del Vaticano, ma non di uno stato più grande come l’Italia… perché non fregarsene della morale pubblica e fare dell’Italia un’immensa Antigua? Si tratterebbe solo di evitare menate ideologiche e sganciare i soldi dei traffici illeciti o leciti di tutto il mondo alla popolazione… che fondamentalmente vuole i soldi non i “valori”. Perché il popolo in uno stato capitalista non sviluppa una morale predatoria e non richiede a gran voce precise misure truffaldine e piratesche al Parlamento?
(L’ostacolo principale risiede nel fatto che vi è una predominanza anglo-americana nel potere di produrre denaro dal denaro… e questo privilegio è protetto militarmente… Ma che potrebbero fare? Rivolgerebbero mai i missili delle loro basi sul territorio italiano verso i più importanti capolavori mondiali della storia dell’arte? Naaaaaa…
Altro ostacolo, o errore, è quello delle democrazie di dipendere dall’opinione pubblica, che sembra esigere valori cristiani, festaioli, tarallucci e vino, “volemose bene”, falò sulla spiaggia… invece che sfruttare a proprio vantaggio e fino all’osso popoli lontani di cui a malapena si conosce nome, storia ed ubicazione geografica).
PS. Ovviamente era un ragionamento per assurdo… Io sono per il superamento dell’incubo del capitalismo globale, ma è anche vero che si fa solo finta di muoversi in altre direzioni… serve per lo più a scaricare la coscienza in modo paraculo, atteggiarsi a rivoltosi ed eccitarsi per qualche fuoco di paglia insurrezionale senza conseguenze… Il fatto che si analizzi la realtà in modo approssimativo e insufficiente a cambiare alcunché è segno di questa pigrizia e non intenzione reale di fare rivoluzioni, ecc… Segretamente si spera sempre che le cose funzionino come una volta, quando più o meno si stava bene (ma quando?!)… Il capitalismo invece si esalta nelle crisi… produce continuamente crisi (così sosteneva Deleuze ne l’Anti-Edipo…). Quello che funzionava e che ha rincoglionito i cervelli di tutti, semplicemente ora non funziona più… Scrollatevi di dosso tutta la paccottiglia delle nazioni, dei diritti, dei valori, delle ideologie che contrappongono capitale e lavoro, liberismo e keynesismo, nazional-socialisti e marxisti, mafiosi e giustizialisti… Le cose sono molto più “easy”... convenzionali… O si accetta il ballo fino in fondo, questa danza macabra degli ultimi capitalisti… o si cominci a fare qualcosa per davvero… Le vie di mezzo sono spettri senza corpo.
Appunti sulla visita alla G.N.A.M. di Roma (…e le mie foto)
In occasione della “Notte dei Musei 2011”, ho approfittato per fare una visita alla “Galleria Nazionale di Arte Moderna” di Roma, dove c’era anche la mostra sui Preraffaeliti… Ho anche le foto ad alta risoluzione per farne dei poster… Qui uno slide:
“Venere che apre i cuori”… con le armi di Eros+Psiche (freccia+farfalla)… Troppo comodo…
Esageratamente leziosi, spocchiosi, i Preraffaeliti… Quel che si intende per “torre d’avorio”… Il che non esclude l’addensarsi di un’evanescente bellezza che fiorisce nella solitudine dorata… e che conserva le tracce di un doloroso ripiego. Quello che tutt’ora viviamo nel chiuso delle nostre case-celle.
E poi c’è sempre tutta questa carne nei quadri e nelle sculture di fine ‘800 esposte alla Galleria Nazionale di Arte Moderna (chiamata, con un pessimo acronimo mangereccio, “GNAM”)… gettata in terra, rapita, avvinta da perversità e lussurie varie, esotica, pagana, improbabile, kitsch… che, con una progressione sadiana (nel senso de “Le 120 giornate di Sodoma”) slitterà verso i cumuli dei corpi di Auschwitz… Voglio pensare che sia stata una deviazione feroce dalla delicatezza e dall’interesse per la linea curva femminile… Un po’ come Nietzsche che avrebbe potuto non essere frainteso dal nazismo… Ma la morbosità che ha accompagnato la dissoluzione dell’idealismo e la sua mistica contorta (fino ai suoi ultimi lampi genocidi) c’è tutta…
Nell’epoca della pornografia, rivedere tutto questo prurito degli artisti, che provava a bucare le maglie della Storia, fa pensare che sarebbe potuta andare diversamente… rispetto alle orribili, tetre e segaligne figure del Ventennio cui è stata indegnamente dedicata una sala della GNAM (…ma del resto siamo nella città che ha come sindaco un tale sposato alla figlia del fondatore di Ordine Nuovo e che compra le case occupate da movimenti di estrema destra).
Il Simbolismo e i suoi misteri sono rimasti chiusi nel silenzio impotente di una cospirazione silenziosa (estatica, dionisiaca, allusiva, individualista) degli artisti, che evidentemente non è riuscita… se non degradandosi a seduzione pubblicitaria o fosse comuni. Secondo me li ha fregati l’Ideale… che continuava a sopravvivere come un pericoloso fantasma distruttore, pur nella nietzschiana assenza della Verità e di Dio, grazie ai suoi apparati coercitivi che erano rimasti tutti in piedi… Avrebbero dovuto ridere di più delle forme e fare qualcosa, invece di affermarsi come artisti liberi, eccentrici, ai margini di una Società che stava rimpiazzando i Sovrani fino a diventare l’orribile “soggetto sociale globale” che regna nella bruttezza e nella perdita completa delle conoscenze e delle abilità artistiche e artigianali delle attuali “democrazie” (l’arte contemporanea, se pur suggestiva o consapevolmente insensata, la potrebbe fare chiunque… Alla fine sono cacate, come quella inscatolata di Manzoni… S’è persa la fattura, ma anche l’arte… c’è solo deformità o design…
Il punto è che noi stessi siamo arte, siamo artati, costruiti, senza Verità, ma vivi… Non siamo fatti in serie come vorrebbero succedanei macchinizzati dell’Idealismo… Semplicemente non ci rendiamo conto delle potenzialità che potrebbe avere questa consapevolezza, se solo si ribaltassero i rapporti di forza e di potenza… e si usassero i loro strumenti, superando la divisione del lavoro e la catena di montaggio che frantuma le conoscenze e le ideologie in memi, che separa gli spazi, crea tornelli e confini e che ci considera mero materiale, merce, risorsa, mucchio di competenze messe a profitto… o spreco, rifiuto…
Il libero accesso ai musei ha suggerito anche questo… dovrebbe essere sempre così e dappertutto… anche nelle caserme, anche nei manicomi, nelle prigioni, nei luoghi di lavoro…).
Qui, di questo culo di marmo, incomprensibilmente nascosto ai visitatori, su cui è scolpita persino la cellulite, che non è donna ma è marmo solo per caso… dicono così:
L’ambiente è stato intenzionalmente caratterizzato, per la statuaria, dalla figura femminile nell’immaginario spiritualistico di fine secolo: l’innocenza, il peccato, la maternità, la vedovanza. Anche la selezione dei dipinti, di scuola romana e settentrionale, si subordina al clima simbolistico ed evocativo proprio della parabola crepuscolaristica “in negativo” di fine Ottocento che l’esordiente Boccioni definirà “emporio di sentimentalismo moderno”.
Con Boccioni però la luce (…la pennellata) sapientemente scomposta da Previati e dal suo Divisionismo si fa violenta, deformante, anti-accademica… fino ad approdare al ribellismo fascistoide e bellicista del Futurismo marinettiano… Quelle potenziali soggettività femminili vengono sfregiate, scomposte, macchinizzate… Si dovranno attendere gli anni ’70 per cercare di liberare quei corpi dalle stratificazioni edipico-masturbatorie maschili (perciò queste madri o peccatrici erotizzate scolpite nella fredda pietra… provate voi a penetrare una donna di marmo!… essa è interdetta al sesso in modo evidente, pur evocando l’agognato contatto ad ogni levigata dell’artista o alla possibile carezza del visitatore)… e gli anni ’80-’90 e questo primo decennio per ritornare prepotentemente alla restaurazione senza fronzoli del circo del desiderio masturbatorio (sempre maschile… tendenzialmente violento, imbecille e con donne anorgasmiche) con l’estetica porno o con le modelle e veline varie… Con l’erotismo hard(ware) e soft(ware)… a seconda delle gradazioni di intensità… con i videogame ammazza-e-spara veri o virtuali…
Insomma, quel che intendo dire è che quella sensualità e quell’interesse morbosetto di fine Ottocento, nelle loro promesse mancate, forse erano meglio dei loro sviluppi… Su qualche statua si deposita persino la polvere. Più nessuno le accarezza.
E’ ri-morto.
“Questo quadro!…”, gridò il principe, come colpito da un’idea improvvisa. “Questo quadro!…”, ripeté.
“Ma questo quadro può far perdere la fede!”
“Infatti la si può perdere”, confermò inaspettatamente e all’improvviso Rogòzin.
(F. Dostoevskij – L’idiota)
In effetti è un quadro che va persino oltre i peggiori incubi di Quentin Tarantino (poiché rimane indefinitamente lì, in un teatro misero di cui sfonda la quarta parete, senza redenzione alcuna)… Un quadro ateo. La Kristeva ha scritto un saggio a tal proposito in “Sole nero – depressione e malinconia”…
RESTIAMO UMANI.
Basta discorsi vittimari. Non c’è bisogno dei “nostri morti” e tanto meno di fratellanza per poter parlare, pensare, emozionarsi, agire. Questo è pasto totemico, necrofilia… quello che il cristianesimo chiama “comunione”. Non vedere il contesto generale, incantarsi a guardare un dettaglio… seguire lo sversamento del mainstream. Sentirsi fratelli. Essere conformisti.
Basta leggere o rileggere qualcosa di Nietzsche, Stirner, Lautréamont o Foucault… per capire come l’umanità sia un’invenzione… una divinità subdola.
Giustamente Nietzsche collocava il tentativo fallito di superamento dell’umano al mercato, in Così parlò Zarathustra… “Tutti gli uomini sono uguali” lo dice il mercato… e lo sono davanti alla merce (prima che alla Legge, anch’essa una merce ideologica, usata da una classe che nasconde continuamente i rapporti di disuguaglianza profonda, se non la violenza più efferata, dietro concetti astratti e “umanitari” appunto). E non a caso Marx parlava del denaro come dell’equivalente generale di tutte le merci… L’uomo liberale, in quanto misura di tutte le merci (più che di tutte le cose), diventa il denaro stesso (o, nella forma peggiore, il capitale, soggettivandolo)… Per l’uomo liberale, borghese, gli uomini diventano il prezzo giusto… merce o denaro equivalente. E si può acquistare il loro tempo e la loro vita, in maniera più o meno giusta. A questo punto la legge della domanda e dell’offerta, la “mano invisibile”, farà il resto… e alcune vite umane finiranno per non valere niente…
L’Umanità, la Fratellanza, le Famiglie, le Nazioni sono delle prigioni, dei bracci della morte… Viviamo in degli “isolati” che ricordano le baracche dei campi di concentramento e ancora parliamo di umanità senza vedere cosa abbia comportato questa livella insensata e indiscutibile… o questa bandiera comune che spesso si sventola, come se fosse neutrale e fosse cosa buona e giusta… Ognuno di noi è differente e singolare, speciale (anche senza specie, senza specchio), irripetibile… questo è il bello. Le combinazioni sono incalcolabili. Eccedono l’immaginazione e le categorie. Questo traboccare scioglie i recipienti astratti, li rovescia sui pessimi inventori delle barriere, dei confini, delle composizioni di classe… Prima di porre l’umanità al servizio della “lotta di classe”, occorrerebbe rivedere le tassonomie di Linneo e quanto siano cadute in disgrazia, grazie all’inclassificabilità dei funghi, per esempio… Ecco, mi cito: “Siamo saprofiti temporaneamente umani”.
Non “restiamo umani”. Noi moriamo. Allo stesso modo, viviamo… temporaneamente… e non c’è trascendenza che tenga…
Ciò che ci avvicina non sono delle finzioni (quelle servono ai p.r. del Circo Barnum della politica o dei social media), ma la consolazione reciproca e occasionale da questa disperazione (questa sì, umana e solo umana) di fondo… o le scosse mortali/vitali dell’orgasmo… Non sentite anche voi come vi lavorano dentro i funghi? Come voi stessi siete in qualche modo già ora i funghi che vi attraversano e vi trasformeranno in concime? Occorrerebbe una macchina per tagliare i nomi astratti dalle nostre teste…
De-composizione di classe…
“Dichiarazione universale dei diritti umani”:
« Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza».
Fratellanza? Ragione? Coscienza? Nascono liberi e eguali di diritto, ma poi?… se non si sentono “fratelli”? se sono irragionevoli? Se sono incoscienti, matti, idioti?… C’è la galera, il manicomio, la guerra, la repressione, ecc… E quanto alla Costituzione Italiana: cos’è questo umano (che qui si circoscrive al pericoloso e semplice “cittadino”) “senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione” se non moneta vivente, merce su due gambe, merce al lavoro, uno schiavo col contentino della medaglia della “dignità”?… A me l’umanità fa orrore. Ci sono alcune persone… ecco tutto… ognuno si scelga quelle che ritiene più simpatiche e non pretenda di imporre la sua simpatia come un valore astratto valido per tutti… (diffidare dei simpaticoni…). La regola generale, per quel che so e ho visto sino ad ora, è che per lo più ci stiamo tutti reciprocamente sul culo… La fatica è non far sì che questa cosa diventi un problema, con “maggioranze” o “minoranze” (…rappresentanti di una classe) che intendano soggiogare a sé tutti gli altri (inclassificabili soprattutto)… con strumenti e linguaggi comuni (monete, etimi, simboli, immagini, memi, narrazioni, ideologie) concepiti fin dall’inizio per innescare e incentivare competizione, sopraffazione e sfruttamento…
“Per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi, gli immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno di fuoco e di zolfo: questa è la seconda morte” (Ap 21,8).
Ma siamo così sicuri che la morte spirituale (la seconda morte, in quanto la prima sarebbe quella “corporale”) sia una brutta cosa? Forse il cristianesimo esperisce la morte in maniera poco onesta… la fiction improbabile e costruita su paure e puntelli ancestrali che edifica per far accettare l’inaccettabile forse cancella la realtà: la condizione miserabile dell’esistenza umana. Bella quanto effimera… nata come rottura di un equilibrio che non ci prevede mai come entità autonoma e assoluta, ma come vibrazione momentanea… come quella della codina perduta dello spermatozoo che eravamo. Io non credo in una folla di miliardi di spettri in attesa di giudizio. La sentenza è già scritta. Morirete punto e basta. Tutto questo non doveva esserci. Senza considerare che senza una perfetta morte o nerezza non rinasce proprio niente. La nigredo è nigredo. Non altro. Quel che muore è l’umano, la persona che egoisticamente vorremmo durasse in eterno… Ma perché poi? A far che?… Sopravvivono i funghi, le ife, le spore… e la polvere.
Circuiti integrati ed esercito di riserva.
Trasformare l’esercito di riserva dei migranti e disoccupati creato dal capitalismo globale (che vuole abbassare drasticamente il costo delle risorse umane) in esercito insurrezionale non servirà, ammesso che vi si riesca… Sognano una vita “normale”. Dovremmo far presente che non vi è nulla di “normale” in casa-macchina-lavoro-supermarket-televisione-pc. Questo è un circuito integrato…
Integrazione, anche nel senso di integro, prevede la compresenza schizoide di guerra e sbalordimento per gli effetti negativi della stessa, oltre allo scarto di ciò che non è funzionale o di ciò che è rotto (folle, malato, misero) o fa resistenza fino al corto circuito… altre resistenze sono del tutto integrate nei circuiti e risultano indispensabili al funzionamento integrale del sistema… Occorrerebbe montare una macchina che sfasci quella in cui si trova… che si autonomizzi, sia infinita… spezzi la logica binaria, non sia integrale, totale, come nelle attuali democrazie totalitarie. Non sfugga alla realtà con un circuito o con un protocollo (IP, TCP, etc…), un modello o un paradigma. Opponga il Gioco al Giogo… sia decentralizzata… duale io-tu senza Terzo mediatore. Interrompa l’interruttore della logica binaria 0-1 (che ha come Terzo il suo linguaggio, la sua articolazione), con una logica di tipo frazionario (vibratoria, come in musica) o zerologica (il Rovescio del Diritto)… Quali macchine supporterebbero l’in-finito regolato dalle relazioni io-tu, aprendosi alla realtà fisica anche a rischio di ferirsi?… Noi viventi… dis-integriamo la macchina ogni volta.
Non siamo I/O
(semplici interruttori),
siamo io-tu…
almeno in due
non appena si comincia a parlare
o a muoversi.
Ripartire sempre da qui…
Noi festeggiamo domani…
«Basta con la bandiera rossa bagnata del sangue dei nostri soldati. Io inalbererò la BANDIERA NERA, che porta il lutto dei nostri morti e delle nostre illusioni» (Louise Michel)
Domani, 18 marzo, festeggio il 140° anniversario della Comune di Parigi… un modo per superare le celebrazioni di oggi, dell’Unità di un sanguinario Stato Nazionale come lo è stato, e lo è tutt’ora, l’Italia (…come lo sono del resto tutti gli Stati Nazionali) e altre pericolose finzioni (patri-ottiche, patri-moniali e patri-arcali…) che fungono da copertura a bande ben organizzate, appunto, sia a livello nazionale, che internazionale (è il caso dell’EU, dell’ONU, della NATO, ecc…) o globale (l’FMI, il WTO, le mafie, ecc…).
In questa triste giornata che celebra lo sterminio dei contadini meridionali da parte dell’esercito sabaudo e le successive imprese criminali italiche (fino al Trattato Italo-Libico per far fuori i migranti africani), consiglio la lettura di post come questo di Miguel Martinez (Kelebek), che considera la Patria e le celebrazioni patriottiche uno “spettacolo postumo”. Alcune frasi:
“La Mano Invisibile non avrebbe potuto controllare il pianeta, senza gli eserciti, gli esattori fiscali e le scuole.
Ma la stessa Mano Invisibile oggi sta spazzando via lo Stato Nazione. […] Il capitalismo globale non è certo una novità; però negli ultimi decenni, è diventato insieme sistema unico di governo reale e ideologia totalizzante”.
…e questo tanto incazzato di Riccardo Venturi (Asocial network) , fine filologo non dell’orribile Inno di Mameli (che un Roberto Benigni nazional-patriottico, ormai in preda all’alzheimer, cantava sussurrando a Sanremo), ma dell’Internazionale (scippata in seguito dal “gran Partito” dei fucila-rivoluzionari…) e di altri canti comunardi… (C’è persino un’Internazionale femminista… non lo sapevo!).
Bandiera nera esposta alla finestra,
come a significare che non si vuole nessuna bandiera, nessun confine, nessuna patria, nessuna identità…
…mentre diluvia sulle teste vuote (ecco cos’è questo rumore…) e sulle parate.
“Plus que jamais nous bambochons”… così scriveva il poeta Arthur Rimbaud in “Chant de guerre parisien”, in piena insurrezione parigina del 1871… Ridacchiava trasformando le bombe di petrolio che scoppiavano sui tetti, in un “più che mai noi facciamo baldoria” o… “cazzeggiamo come fanciulli”, tradurrei a senso il suo bambochons… Dev’essere questa la vera origine dei “bamboccioni” di Schioppa (…che nel frattempo è schioppato); modo inaccettabile di definire i disoccupati, i precari, gli esclusi dal banchetto della rendita di una classe gerontocratica, mortifera, sempre più arrogante, oligarchica, corrotta, ingorda, grottesca…
Aggiungerei, correggendo il poeta veggente (ahimé, futuro mercante di schiavi in Africa…), che non era proprio un gioco di ragazzini lanciare quelle bombe… e che occorrerebbe rompere completamente qualunque metafora familista (altro che enfant de la patrie… o fratelli d’Italia!)… che tuttora sopravvive nei recenti riot (per esempio nell’ascolto paterno dei book bloc da parte di Napolitano… patetico quanto neutralizzante… necrotizzante)…
C’è chi, non senza una certa sagacia e un certo cinismo, critica questa attitudine riottosa come borghese in nome di una totalizzazione panborghesista: tutti colpevoli, responsabili e coinvolti… Io non ci sto a questo tirarmi i vestiti per inserirmi nel club esclusivo metropolitano… Sì, lo so… suona sinistro il “Noi che non siamo niente, saremo TUTTO” dell’Internazionale… ma non si può affermare senza malafede che l’incubo della democrazia totalitaria che viviamo, sia la realizzazione di quella volontà che fiammeggiava tra le barricate…
Via dalla libertà come scelta tra merci differenti, come scelta tra divise monetarie e bandiere differenti… La libertà non è all’interno del sistema economico che ci tortura da qualche secolo in qua… e continueremo a chiamarci fuori e a volerne uscire… con la forza e la continuità di nuove pratiche, nuove istituzioni, nuove rivolte contro il Profitto e lo spettacolare dispiegamento delle sue soggettivazioni…
Assediare, bloccare, sottrarsi.
“L’8 marzo tutto l’anno” | il mio video del corteo notturno a Roma
Sainkho Namtchylak – “Dream Of Death”
Katastrophy wife – “Gone away”
Bikini kill – “Rebel girl”
Donne, migranti, precari, disoccupati… il fronte si allargherà man mano che la crisi avanza… Non sarà più solo una questione di diritti civili… e non ci sarà manipolazione mediatica che tenga…
E’ il momento sia di agire in modo più efficace, modificando direttamente i rapporti sociali, che di spremersi le meningi per pensare e costruire le regole del gioco di un futuro radicalmente diverso da quello che vorrebbe prospettarci questa classe dominante elitaria e senza scrupoli… (che non è una “casta”, una “cricca”, una “lobby”… come se da qualche altra parte potesse esserci invece un improbabile capitalismo buono e virtuoso…).
A proposito de “Il cigno nero” di Aronofsky | ovvero della (s)comparsa della realtà.
Mi ha colpito la scomparsa della macchina da presa allo specchio (in un passaggio che cita “Inception”… anche lì la m.d.p. scompariva misteriosamente dal luogo in cui ce la saremmo aspettata, nella scena della mise en abîme… e anche qui ve n’è più di una…). Come a dire: “Voi non esistete che qui… non esiste la presa del reale, ma solo la sua ri-presa” (tra l’altro vi è nel film anche una mancata presa, alla prima, da parte di un ballerino…).
Questo film parla anche di schizofrenia (almeno quanto in “π – Il teorema del delirio” Aronofsky, con una pellicola ancora più sgranata, parlava di paranoia), di pulsione di morte che prende corpo in un crescendo di potenza… fino a frantumare la perfezione dei segni, dell’opera. Persino la pelle (…la pellicola) della sublime ballerina (interpretata da Natalie Portman, premio oscar 2011) si accappona e si buca, con effetti speciali che sono allucinazioni… E’ un modo per sottolineare i costi della perfezione, di un certo oscuro potere che si vorrebbe totalitario (includendo dentro il suo mercato perfino le emozioni, tutte le emozioni… in termini di crepa, crinatura, κρίνειν, crisi…). E’ un film davvero contemporaneo direi… che mostra quanto la sublimazione della società dello spettacolo, o la costruzione dell’individuo nell’era della biopolitica (qui si parla di una danza, ma potrebbe essere qualsiasi disciplina o lavoro), fatichi a rimuovere ciò che uccide, sfigura, spezza, lascia fuori scena (…l’o-sceno, l’orrido… in cui precipita, per esempio, il personaggio che interpreta Winona Ryder, più nero del nero… o quello che viene sanguinosamente riportato al centro della scena dalla protagonista, ma nel suo lato occulto, non esposto al pubblico, nel finale). Questo venir meno sulla scena (o dalla scena) mi ricorda anche “Mudholland drive” di David Lynch… quando si assiste ad una cantante che muore, ma si sente ancora cantare e la gente applaude come se niente fosse…
Una sorta di poetica della realtà che scompare dolorosamente tra i segni… o che, quando misteriosamente e segretamente compare, è (o deve essere) relegata alla realtà impossibile dello psicotico, alla dimensione allucinatoria, allo sfacelo, alla catastrofe dei segni, all’abîme … all’abisso. E’ chiaro che solo il sangue e la morte, in questa prospettiva, possono far rientrare il -getto della realtà nell’epilogo tragico, nella catarsi finale, che la trama aveva fin dall’inizio intessuto…
E’ un po’ così che muoiono anche i manifestanti nel Maghreb… (cosa manifestano se non una possibile realtà “fuori programma”, che scompare fatalmente sotto il format totalitario e perfetto – fino all’orrore – delle democrazie liberali?).
Non resta che scucire le trame
e la perfezione dell’opera…
sfilacciare questa rete,
questa società…
per far emergere il reale.
Non averne più paura.
Non giudicare.
Niente κρίνειν.
Niente tragedie.
Niente capri espiatori.
A occhio e croce siamo nella merda | Diario della crisi libica
21 febbraio
Sono proprio degli sconsiderati (Eni, Finmeccanica, Silvietto, ecc…) coloro che hanno siglato un Trattato d’Amicizia miliardario con questo criminale (notizia: Gheddafi intima agli Europei di non interferire nella feroce repressione o riverserà nel mediterraneo migliaia di migranti)… Si porterà tutti i miliardi ad Antigua? Unicredit fallirà?…
* * * * *
A OCCHIO E CROCE SIAMO NELLA MERDA… I principali responsabili sono chiaramente Berlusconi, Frattini, Maroni, La Russa. La loro politica securitaria, militaresca, da fortezza Europa, con tanto di lager libici esternalizzati e lager un po’ più morbidi in Italia (i CIE) sta franando… insieme alla loro assurda fiducia amicale negli accordi a lungo termine sulle risorse energetiche, ai miliardi investiti in Libia, ecc…
In primo luogo per queste cose occorrerebbe CHIEDERE LA TESTA DI QUESTO GOVERNO!
Invece che fa la pseudo-sinistra (i piddìni con i suoi vari santini, tra comici e vertici di stato)? diventa patriottica! PUAH!
Ha rimosso per anni la guerra, il neoliberismo alla Bush, il razzismo, il neocolonialismo… i pessimi affari miliardari con un dittatore che i droni americani ci metteranno poco a far fuori… (ci avevano già provato con un bombardamento, forse anche con la strage di Ustica… ma Gheddafi faceva comodo all’Italia intrallazzona…
Andreotti, Craxi, Berlusconi… forniva petrolio, gas e appalti da spartire, anche forzando un pochino le prescrizioni del Patto Atlantico… Ora, a mio avviso, Obama cambia strategia e presenta il conto… Niente guerre che costano troppo, niente terrorismi fantasma… ma insurrezioni popolari appoggiate “miracolosamente” dagli eserciti locali o da missili piovuti dal cielo… Questo è il nuovo format, che ricerca come un arma strategica il consenso in primo luogo, a mezzo social network, giocando, nel contempo, di sponda con la manipolazione omeopatica, wikileakizzata dell’opinione pubblica). Potrebbe esserci a breve, in Italia, una crisi energetica, l’immigrazione a valanga dei profughi e, chissà, potrebbero persino soffiare VENTI DI GUERRA (questa grande rimossa… addirittura dallo sfolgorare anacronistico di benigni patriottismi) che non è da escludere possano coinvolgerci, visto che ancora i governi di 3 grosse nazioni magrebine si devono formare e viste le attuali vergognose e irresponsabili prese di posizione di Berlusconi e Frattini, del tutto inaccettabili da un punto di vista arabo… In Libia infatti urlano: “Morte a Berlusconi!”…
Gli amici delle finte democrazie, dei dittatori e dei criminali invece erano intenti a fondare una Banca del Mediterraneo per i grandi accordi… pensavano in primo luogo a fottere…).
22 febbraio
Il punto è con la scusa della crisi aumenteranno i prezzi, le forniture potrebbero non essere garantite e chi ci lucrerà sopra sono gli stessi stronzi di sempre… Paghiamo per responsabilità altrui, dei nostri “rappresentanti”… Alla fine a loro le bombe, a noi niente gas o a caro prezzo… i popoli ci rimettono sempre…
E’ chiara solo una cosa: i responsabili italiani di questa crisi se ne devono andare al più presto… con le buone o con le cattive. Altrimenti è la pace stessa che è in gioco… I leghisti già vorrebbero intervenire e bombardare i beduini, il PDL vaneggia di pericolo di emirato islamico… Questo è interventismo fascista…
La questione della decentralizzazione energetica, della produzione autonoma di energia (a casa propria o quasi) è fondamentale anche per la pace. Ha il potere chi può chiudere o regolare i rubinetti.
* * * * *
Totalmente d’accordo con questo post: Gli effetti negativi dell’asse Tripoli-Roma…
C’è da registrare, in aggiunta, che nella strategia obamiana di utilizzare i popoli, il loro ressentiment come nuova arma (davvero molto efficace ed economica), si incrinano alleanze con paesi europei importanti come l’Italia. Il motivo è squisitamente economico… C’è da ri-spartire una torta. Togliere il semi-monopolio neocoloniale nel mediterraneo all’Italia (Eni, Impregilo, ecc…) e comprarsi pezzo pezzo, man mano che gli stati falliscono finanziariamente, la vecchia Europa, che nicchia sulle riforme neoliberiste e filo-atlantiche, quelle che fanno male come dice Casini o Licio Gelli (leggi “saccheggio modello Argentina”), per rilanciare la crescita USA… (loro stessi arretrano in prospettiva sullo scacchiere mondiale, grazie anche alla marcia a tappe forzate del capitalismo di stato di marca cinese…).
Se la sinistra movimentista non riunisce le frammentazioni delle proteste che vanno tanto di moda in un sano anti-americanismo e anti-militarismo (contro FMI e NATO in primo luogo, come una volta, prima delle macellerie messicane del G8 di Genova…), internazionalizzandosi, per spingere l’Italia ad aprire le sue frontiere, a nuove alleanze e accordi commerciali nel Mediterraneo al più presto (con indipendenza e coraggio di manovra, anche di autonomia dall’Euro-pa), contro i deliri securitari che fanno tanto comodo agli affaristi senza scrupoli e fascistoidi al potere, saremo tagliati fuori da tutto… e non è escluso che non possano spirare venti di guerra (vista l’intolleranza diffusa nel popolo italico e l’odio contro di noi, che cresce nei paesi magrebini). Ma l’Italia si sa… ha vocazione di serva stupida, che prova a fare la furba senza riuscirci… Probabilmente non è mai esistita (quando ha tentato una sua libertà di manovra, è stata fascista…). Io, dopo 150 anni, porrei fine a questa farsa… Basta Italia. Basta nazioni. Basta “made in Italy”. Basta italiani (siamo già a buon punto in provincia, dove vivo…). Diventiamo magrebini, sciogliamoci… mescoliamoci… diventiamo illeggibili… anonimi… senza identità precisa… cosmopoliti, senza essere manco cittadini… clandestini non più perseguitati, inscritti, registrati, reclusi in isolati, connessi alla Grande Macchina…
Il punto è sempre lo stesso. All’interno del paradigma capitalista (anche quello di stato della Cina) non c’è scampo… Le crisi violente sono inevitabili. E’ il modello che non funziona più. Non si può stimare una rendita di 25 quando al massimo dello sforzo l’intero mondo produce 1 e pensare di moltiplicare ulteriormente il surplus con trucchetti vari…
Il denaro è carta (…e qui si è fatto proprio un castello di carte). Un incantesimo feroce che sembra essere diventato il nostro unico linguaggio.
* * * * *
APPELLO PROFUGHI, CI UCCIDONO CON COLTELLI E MACETE – “Ci stanno uccidendo con coltelli e macete”. E’ questo il messaggio di sos arrivato al cellulare di don Mosie Zerai, presidente dell’Agenzia Habeshia per la Cooperazione allo Sviluppo e lanciato da alcuni profughi che si trovano in Libia. “Profughi Eritrei, Etiopi, Somali chiedono aiuto, ricevo sms dove descrivono la tragedia – spiega il sacerdote -. Vanno nelle case dove vivono gruppi di africani scambiati per mercenari del regime. Decine di questi ragazzi sono quelli che sono stati respinti dall’Italia. Altri stanno morendo nelle carceri libiche come Mishratah, sotto bombardamenti, chiedono aiuto! L’Europa e l’Italia potrebbe offrigli spazi nel suo piano di evacuazione che è già in atto. Chiediamo che venga valutata – è l’appello di don Zerai – la possibilità di salvare la vita di queste persone, anche dando un rifugio provvisorio nell’Ambasciata Italiana”.
Ecco i risultati dei respingimenti… Chi sostiene anche adesso queste politiche securitarie e paranoidi e chi ha sostenuto gli accordi in tal senso con la Libia (PD incluso) è complice di un genocidio.
* * * * *
Alle inquietudini circa l’invasione di profughi, gli europei ci rispondono: “Cazzi vostri…”.
Fino ad ora a questi c’è andato bene il Grand Guignol dell’asse Roma-Tripoli nel Mediterraneo… COMPLICI ANCHE LORO a questo punto, in questa corsa allo scarico di responsabilità che sta macellando i migranti africani… o meglio, i rifugiati delle guerre e dei regimi foraggiati dall’Occidente… (che per certi italiani dall’ipocrisia sanguinaria diventano “clandestini”, “criminali”, “terroristi”, “integralisti islamici”, “invasori”… corpi da mitragliare, per qualche leghista in vena di apologia di reato).
E comunque, nel migliore dei casi, verrebbero recuperati come esercito di riserva…
Che tristezza…
23 febbraio
Provano (con Frattini e Maroni) a sventolare lo spauracchio del terrorismo islamico. La responsabilità politica e morale del massacro libico è di Berlusconi, dei ministri del suo governo e degli scellerati patti miliardari e razzisti anti-immigrazione. Hanno foraggiato e armato un dittatore per la soluzione finale contro i sud-sahariani nei lager libici, per affondare i barconi e, alla fine, per far mitragliare il suo popolo.
Il rischio è che per darsi ragione e non ammettere le loro responsabilità (o giustificare interventi militari dinnanzi all’opinione pubblica) si mettano in scena, all’uopo, attentati di terroristi islamici in Italia…
Ed è chiaro come non mai che l’ONU è un progetto inesistente… e i famigerati “diritti dell’uomo”?… qui, come in passato in Ruanda o altrove non valgono… Valgono solo quando serve…
Gheddafi (è una mia ipotesi…) sta facendo esattamente quello che alcuni occidentali (al di là di qualche annoiata dichiarazione di sdegno di circostanza) auspicano: un massacro del suo popolo… per permettere di giustificare qualunque protettorato o democrazia pilotata si voglia in seguito insediare… un po’ come un breakpoint, il punto di rottura, di non ritorno, che in Europa fu Hitler, con la guerra e i campi di concentramento… Ma questa volta non c’è bisogno di sprecare vite umane con uno sbarco in Normandia… Le armi imperiali si sono affinate. Si governa coi format… coi social network… pilotando e indirizzando il consenso… suscitando emozioni… giocando con i popoli come fossero cavie…
Ovviamente mi auguro che i loro piani saltino… che le loro previsioni sfuggano di mano, a vantaggio delle persone, delle singolarità critiche e del potenziale (o della potenza) dell’agire collettivo…
* * * * *
I leghisti scatenano l’infermo e Maroni batte cassa con l’Europa, che però gli risponde picche…
* * * * *
Nel frattempo si assiste ad un curioso sussulto di interventismo tra blogger di sinistra… si prodigano nell’invocare bombardamenti sul tiranno o, con meno ferocia reaganiana, corruzioni dei mercenari massacratori… Anime belle che rimuovono la brutalità della loro nazione… quella che ha messo fuori legge i clandestini (esuli e profughi compresi), che ha reso impossibile la vita nei migranti in Italia inventandosi prigioni per innocenti (i “clandestini”), quella che non ha esitato a vendere le armi che hanno massacrato la popolazione libica, che non ha esitato a pattugliare le coste smitragliando qua e là per mettere a tacere il razzismo leghista e di certi osceni cani ringhiosi, nazistelli di provincia…
I blogger cui alludevo si chiedono sdegnati come mai gli italiani non intervengano…
Perché Obama dichiara che i popoli devono auto-determinarsi… (tradotto: l’impero americano ha cambiato strategia… – così scrivo in un messaggio non postato – Noi siamo ancora completamente dentro il Patto Atlantico e non possiamo muovere un dito senza interpellare il padrone, avendo il nostro territorio pieno zeppo di loro testate nucleari… A mio avviso – è una mia supposizione – all’America va di lusso così… vogliono destabilizzare l’area mediterranea per farne bottino loro…
Aggiungerei: per fortuna non muoviamo un dito… quando pensiamo, ormai pensiamo in termini militareschi, fascistoidi, grazie anche ai recenti discorsi retorici e patriottici che si cominciano a sentire anche a sinistra…).
* * * * *
“E’ una rivolta del popolo. Non c’è nessuno dietro” (Obama).
Freud la chiamava denegazione (quella che negando risolutamente qualcosa, in realtà l’afferma… un po’ come dire: “Non sto parlando di un elefante“. Chi di voi non si è figurato l’elefante?…)
Obama vuole il consenso delle sue vittime. Vuole illuderle che siano libere di scegliere, come un destino radioso, la “hope” della sua campagna elettorale, il format della democrazia liberale…. Il Pensiero Unico occidentale, la Rete mondiale, il Grande Supermercato… La “soluzione finale” del totalitarismo democratico. La virtualizzazione della “rivoluzione”… del “change”, del cambiamento…
E’ davvero l’icona pop della Speranza, del Cambiamento, del WE-CAN… ovvero il massimo della Disperazione, della Stagnazione, dell’Impotenza… venduto come valore e opportunity…
C’è un modo di dire americano: “Shit happens…”.
24 febbraio
Ecco… : “L’ipotesi di un ‘intervento militare per scopi umanitari’ e’ gia’ stata presa in considerazione dagli Usa”. Gli scopi umanitari… le missioni di pace… Chi ha messo su questo format nel Maghreb, era già preparato… l’Europa no. L’Italia poi, gonza, ha fatto affari con chi era previsto che perdesse… E’ un governo idiota.
E’ un popolo di sentimentali, che rimuovono la brutalità… e ciò permette loro di parlare e cantare d’Ammore… Pensa sempre di cavarsela… Ogni tanto ha sussulti patriottico-fascistoidi, “interventisti”, nonostante la canaglieria, la vigliaccheria, il menefreghismo, il razzismo… pulcinella, pagliacci, pasta, spaghetti, mozzarella, barilla, BALILLA…
Una bertuccia che ride…: “Bunga-bunga eheheheheheheh… bunga-bunga eheheheheheheh… bunga-bunga eheheheheheheh…”.
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Oppure ci sono ex-pm a caccia di voti e popoli viola incaricati di mettere la coppa preventivamente, con manifestazioni puntualmente inefficaci, a proteste più radicali…
Lamberto Dini in ogni caso è inquietante. Ieri, a nome di tutti, affermava: “L’Italia non auspica la fine del Colonnello”.
E’ la ragione di chi vede solo i soldi. Anche Di Pietro però paga la bolletta del gas e gira in auto… foraggiava anche lui indirettamente il dittatore (50% Eni, 50% Gheddy)… In un certo senso tutti noi… Il problema non è tanto il massacro quando diventa sanguinario, genocida… quanto le modalità di gestire in generale appalti e concessioni (specialmente in Africa)… Se è per questo c’è anche il delta del Niger, ecc… E’ la logica delle spartizioni di popoli, territori e risorse… E’ l’indifferenza nei confronti delle persone da parte di un sistema che guarda solo alle esigenze di bilancio (elemento che le è costitutivo, strutturale)… Ogni protesta che si appella alle “anime belle”, ai “diritti umani”, è fumo negli occhi… è ipocrita. E’ a sua volta violenta e opportunista. E’ facile (e comodo) salire sul carro del vincitore di turno, quando la mala parata è evidente…
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La Russa: “In questo momento non stiamo fornendo armi alla Libia”… Certo… lo hanno fatto fino a poco fa…
E poi… mantenere un Patto d’Amicizia con un contraente asserragliato in un bunker, in preda a deliri da soluzione finale, è alquanto ridicolo, se non tragico (ma La Russa del resto… come può non simpatizzare per le situazioni da Repubblica di Salò?)… Sperano forse di far valere gli appalti miliardari con i prossimi governanti di turno, in questo modo?…
Temo che il destino dell’Italia sia bello che scritto e programmato (troppi sono i segnali negativi e i pollice verso in Europa e America)… Faremo compagnia ai greci (e agli altri) nel club degli stati falliti…
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Miguel Martinez scrive in un bellissimo post: “La corruzione di un regime dipende dalla struttura stessa, non dalle idee o dalla cattiveria dei singoli.
Copiando gli americani, anche noi italiani siamo caduti nell’illusione che il capitalismo sia una faccenda di liberi individui che si fanno strada nel mondo. E invece si regge su enormi strutture che muovono migliaia di persone, e decidono le vite di milioni, in assoluto e legale segreto”.
Aggiungerei, che, quasi per logica frattale, anche gli individui sono “enormi strutture” che muovono migliaia di idee (si preferisce chiamarle memi per poterne meglio computare la diffusione…). Non credo sia così pura come la delinea Miguel Martinez la faccenda… Non ci sono nette linee di demarcazione… Vi è un piano immaginario del capitalismo… che è quello più insidioso (che coniuga mostruosamente antinomie e apparenti opposizioni).
Altri suggeriscono di mandare Battiato in avanscoperta, come tentativo in extremis di perorare la causa italiana presso i libici…
26 febbraio
Ma per chi staremmo facendo il tifo? Al Qaida (vabbè…) alleata con gli americani che improvvisamente parteggiano insieme per i rivoluzionari? E i cari alleati dell’Italia, Gheddafi & co? Tifiamo perché li ammazzino tutti? Tutti quei contratti che vanno a puttane… Schierarsi da una parte o l’altra è criminale comunque. Sicuramente arriva in ritardo… La vigliaccheria e l’opportunismo degli italiani fa paura…
Ma anche questo osceno titillamento alla battaglia, a prescindere, qualunque causa si abbracci… (IO DETESTO LO SVENTOLARE DI BANDIERE NAZIONALI A PRESCINDERE!) Il nemico è sempre genocida, spietato… non si accertano mai le fonti… i giornalisti mettono in bocca ai corrispondenti (che non si esprimono manco bene) verità supposte… I discorsi di Gheddafi vengono tradotti male…

Da segnalare alcune interessanti prese di posizione, come quella del sito Noi non siamo complici… che condivido.
Infatti chi vince poi Sanremo?
…ovvero la cerimonia della gara, del contest cui tutti siamo meritocraticamente sottoposti?
Vecchioni! Un nome, un programma (…gerontocratico).
Ma qui non c’è amore che li riguardi (vorrebbero venderci anche la nostra disperazione). C’è una rabbia tale che vorrebbe farli a pezzetti, stracciare queste figure di cartapesta… senza AMMORE… consegnarli alla polvere, all’indifferenza, alla “damnatio memoriae“.

Ci vogliono consegnare quest’immagine di perdenti che possono però farcela ad accedere al trionfo, alla pioggia d’oro, al getto di sperma di Zeus, come una Danae vogliosa… (magari tramite un contest, grazie al licenziamento di massa e alla successiva forma di sfruttamento senza limiti, il crowdsourcing).
13 gennaio 2011 – CI SIAMO PERSI! (…la “presa” di Montecitorio).
Dovevamo trovarci con gli ombrelli rossi sotto gli archi di piazza del Popolo, ma siamo arrivati alle 15.00… ci siamo trovati impasticciati in una ressa di gente mentre parlava UNA SUORA (mortacci de’ la sinistra per finta!!!). Senza radio, né smart phone, abbiamo quindi proseguito in solitaria con una personale contromanifestazione decontaminante anti-Concita… (colei che ha saputo dividere tra donne per bene e per male, invitando i maschi a non dare le LORO donne in pasto al vecchio satiro, ecc…).
Comunque è stato bello e patetico assistere, dall’alto della terrazza del Pincio, al tramonto del sol dell’avvenire e del vetero-femminismo più bacchettone e moralista… Contenti per il corteo degli ombrelli rossi (che è riuscito a manifestare davanti a Montecitorio), cui non ci siamo agganciati solo perché l’abbiamo saputo troppo tardi, ahinoi (immagino che le decisioni siano state, per forza di cose, veloci e non rese note ai ritardatari, come noi, e ai molti dispersi nella piazza catto-finto-comunista, da gita domenicale, che ci siamo scrollati di dosso a fatica e con un certo sdegno, per via certi slogan del cazzo, da pattuglione della buon costume, tipo “Ci ruby il futuro”, “L’Italia è diventata un puttanaio”, ecc…). A quanti diranno:
– Io c’ero!
dovremo rispondere:
– Io no…
Sarà un destino? Non siamo mai nel luogo dell’identità e della riconoscibilità… Nella storia come nella vita privata… Sarà per questo più bello trovarsi nel luogo della “realtà”… un po’ come pisciare dopo averla a lungo trattenuta. Qui, più che altro, si continuano a manipolare simboli…
Giornate dell’Oblio
Tra “giornate della memoria” dell’olocausto o delle foibe si tirano i morti da una parte o dall’altra a seconda delle convenienze… dimenticando che i lager ci sono tuttora in Italia e altrove anche oggi:
1) per gli zingari (grazie al sindaco Alemanno: “Maledetti campi abusivi” e richiesta di poteri speciali per le deportazioni nei campi di concentramento fuori Roma, mentre era tra le baracche ancora fumanti, poco dopo la morte in un incendio di 4 bambini zingari…),
2) per i migranti (qui si chiamano CIE… esternalizzati in Libia per le torture, ecc…),
3) per le donne uccise in casa a ritmo quasi quotidiano,
4) per i lavoratori che muoiono di lavoro, anche loro quotidianamente,
5) per i rifugiati e gli esuli morti in mare, mitragliati dalle motovedette libiche (la G.d.F. non vuole più salirci a bordo… non vuole vedere?),
6) per i palestinesi a Gaza,
7) per i terremotati abruzzesi, ecc…
Dunque che i morti di ieri riposino…queste celebrazioni servono solo a giustificare la violenza del presente…
Il modello concentrazionario in fondo è il modello base dell’urbanistica contemporanea…
(Fondamentalmente si dovrebbero far piani per evadere… cominciando col liberare alcuni luoghi…)
DIVAGAZIONE, ORACOLO E PSICANALOGICA DELL’EVIRAZIONE
Qui si parla dell’arte del ricordo e di una certa ambiguità degli eventi nell’era della pornografia mediatica…
Sentenzia la Pizia:
– Cioè: il “grande occhio” ha ripreso (e forse deciso) l’evirazione americana?
E’ una cosa tipo la Torre dei tarocchi (che in kabbalah è “Ayin”=l’Occhio… di Dio si intende… quello che fulmina i malcapitati che nella carta cadono dalla Torre)… ci sono mille modi di ri-prendere la stessa cosa… così tanti che si annulla qualsiasi possibilità di coglierla.
Per cui quello dice: “Sappiamo tutto, non possiamo nulla”.
Pure Eschaton su FB casualmente riprendeva questa cosa ieri in francese: “Tout est permis mais rien n’est possible” (da Michel Clouscard)… Tutto è permesso, ma niente è possibile…
Anche se non penso che le cose stiano proprio così…
Il mondo non è chiuso nei segni che lo interpretano… o che lo vorrebbero mappare come Google Earth… qualcosa (tutto o quasi… ma non ha “potere”… è indifferente…) resta sempre fuori a negare le pretese totalitariste della democrazia globale, del suo linguaggio…
Mi viene in mente Attis.
Sangue versato per salvare la matrice (la riproduzione sociale, la Grande Madre, Cibele, che guarda caso ha le fattezze dell’Italia, con la sua corona turrita in testa… e suona anche il tamburello… tattatà-tattatà-tattatatta-tata-tatà). Da notare l’estrema misoginia del gesto del giovine, che preferisce non sposare nessuna causa (né quella istituzionale, né quella del desiderio inconfessabile, ispirato dal demone bisessuale) e mantenersi incontaminato nella sua ambiguità, mettendo in tal modo un piede qui e uno lì… Il doppio gioco insomma. Attis, l’eunuco americano… Essi si sovvertono da soli e cantano il loro inno nello stesso tempo… demonizzano un paese straniero (destabilizzandolo dall’interno) e poi corrono a salvarlo… Ecco la psicosi che si nasconde in ogni Madre-Patria, divenuta ovviamente, in seguito, solo Patria… de-erotizzata, mortale.
Il Valter Binaghi salvava la parte soggettiva (creativa, amorosa), cercando così di salvare il suo dio cristiano dall’orgia e dalla confusione, ma anche quello è coinvolto eccome in questi riti sanguinari… o-sceni. Da nascondere sotto un’evidenza porno (una maschera maschile che deve ricoprire entrambi i ruoli, evirandosi, mestruandosi, sanguinando, occultando e segregando la femmina… la sua libertà dai percorsi patriarcali… o quel che vuol dire e che è sempre da de-finire… o che forse non ha proprio fine, nel suo essere ciclica, in-finita…).
Altro che riti della primavera… Bella primavera di merda che avevano pensato, i romani dell’Impero… Carnevale o pesce d’aprile che fossero le feste in onore di Cibele…
Gli americani quindi si sarebbero evirati da soli (per un secondo fine… come nel mito di Attis…).
Ma che Rivoluzione e Rivoluzione d’Egitto!…
Ecco… da prigionieri, sognamo la Rivoluzione ad ogni sversamento di persone in piazza. Anche quando si tratta di un semplice avvicendamento di servi dell’Impero. Non si è mai vista una Rivoluzione che aspetta il suo leader calato dall’alto… Dov’è l’assemblea del popolo, dove il suo potere costituente?
DA AGENZIE ANSA SUCCESSIVE… E infatti è il vicepresidente Omar Suleiman è l’asso calato dall’alto, sulle cape della gente che giocava a lanciarsi bottiglie molotov l’uno con l’altro mentre era sotto il tiro di cecchini appostati sui tetti…
Si tratta di una “transizione ordinata”… dall’Occidente…
Una Rivoluzione dovrebbe delegittimare del tutto il potere esistente (compreso il complesso industriale/finanziario/militare che lo sorregge)… e non mettere su il format della democrazia costituzionale (magari appeso sulla facciata di un palazzo) come fosse l’unica soluzione… come si metterebbe un DVD nel lettore.
E ad ogni modo il sogno della Rivoluzione si vende bene, con dirette di Al Jazeera via YouTube e tutti a tifare come ad un reality show con morti in diretta e gente araba con un cartello anglofono: “Game over”… Ormai neanche infoaut capisce la riluttanza araba al sostegno di queste insurrezioni drammaticamente pilotate. Certo Mubarak e Ben Ali sono indifendibili…
Il problema è che anche in Occidente si è persa completamente la tradizione insurrezionale “laica” (nei paesi islamici quasi non vi è traccia)… Quest’anno sono 140 anni dalla Comune di Parigi… Quella memoria, insieme alla rivoluzione spagnola, insieme ai metodi e ai contenuti di quegli esperimenti, si è andata perdendo, non ha saputo costruire una tradizione di pratiche, di modi di produzione, scambio, distribuzione… Non basta l’Idea, la spontaneità, la creatività, l’improvvisazione (e comunque anche in musica, per esempio, per improvvisare bisogna conoscere a menadito strutture, schemi e “strategie” armoniche e non)… ci vuole un’istituzione (un nuovo gioco, un nuovo sistema di scambi e relazioni, un nuovo modo di sentire, vedere, pensare… un nuovo software) che spieghi come si fa, come si prendono decisioni in un’assemblea autoconvocata, come funziona, per esempio, il mutualismo, ecc… (anche quello si prova a neutralizzare, deviando le tesi di Proudhon e Warren, in direzione marginalista!… I libertarian left americani sono per lo più, a mio avviso, reazionari, si affidano a teorie che sono alla base del liberismo più aggressivo… Meglio i diggers… meglio gli hippie, a questo punto…).
I sedicenti “rivoluzionari” di oggi poi, quelli con i computer, sono per lo più dei pericolosi ignoranti… quando non sono perfettamente borghesi… nel loro sognare la Rivoluzione stile “V per Vendetta”… o sulla base delle esperienze derivate dalle lotte (le negriane “pratiche del comune”)… Coglioneria pura (nella prassi ma non nella teoria critica… o, molto più spesso, in entrambe). Voglia di fallimento ben ispirata e insufflata…
PS: Nei commenti, alcuni percorsi preparatori di questo post…
Grazie, Enrico.
Ieri ho saputo che è morto Enrico Menichini di Collepino (PG), comparsa indimenticata del mio video “Tutti giù per Terra!“…
Ci fornì la corrente per girare a Collepino… partecipò alle riprese con grande ironia e spontaneità… e ci vendette a poco (7 € il litro) un olio extravergine d’oliva che non ha avuto eguali con nessun altro che abbia mai assaggiato su bruschetta…
Grazie, Enrico… Abbiamo vinto anche grazie a te… con “Beatroce”, cortometraggio tratto da “Tutti giù per Terra!”, un contest organizzato da Userfarm…
Aggiunta del 4 maggio 2012
Ho ricevuto da suo figlio una bellissima email che che m’ha fatto piacere e m’ha pure un po’ commosso, mannaggia…
In allegato c’è una poesia del caro Enrico, scritta di suo pugno, una sorta di lettera dall’aldilà, che conferma decisamente l’impressione positiva che ho avuto di quest’uomo… Purtroppo ce ne sono pochi così…
Appunti contro il “Nuovo Patto Sociale” | Dopo l’invenzione del referendum-ricatto di Marchionne
Le seguenti proposizioni sono tratte da riflessioni sparse scritte alla rinfusa nei giorni scorsi… Mi si perdoni se vi è incoerenza di stile, non conseguenzialità e frammentarietà… Proprio non mi va di correggere.
L’Ansa, nei giorni scorsi, sempre più in preda al delirio paranoide, vedeva dappertutto stelle a 5 punte e Ⓐ , la minaccia di un brigatismo risorgente e di un terrorismo fantasmatico sbattuto in prima pagina, per spaventare, con deliranti possibili “derive” violente delle posizioni più “estreme”, i dipendenti chiamati ad una consulta referendaria a scatola chiusa, “prendere o lasciare”… poi finita come sappiamo, con la vittoria dei SI e senza alcuna rivolta o picchettaggio, che sarebbe stato pure comprensibile (ma i sindacati, no… non vogliono essere “criminalizzati”, devono seguire la procedura, mantenere il loro potere contrattuale, adeguarsi e continuare ad essere mantenuti senza difendere un cazzo coi soldi dei pochi schiavetti salariati non precari rimasti…).
Il punto è che la crucialità (così è stata presentata, inquadrata, narrata e rappresentata) del problema del futuro di poche migliaia di operai alla Mirafiori, a mio avviso, risulta anacronistica, distorce la realtà… Il fordismo (l’industria di massa) è finito da un pezzo… Anche il toyotismo (l’operaio fan dello sviluppo dell’azienda, col salario legato alla congiuntura) risulta indigeribile ed è scaduto… L’economia di produzione non interessa più neanche a Marchionne (che a parole dovrebbe essere l’amministratore delegato di una casa di produzione automobilistica)… non rende… Oggi va di moda l’imbroglio, il gioco delle tre carte, il rimpiattino, l’apprezzamento in borsa, l’eccitazione masturbatoria…
Si sono comunque udite minchiate inascoltabili: “Trovo geniale che la gente voglia lavorare e fare anche il terzo turno, lavorare sei giorni alla settimana”.
Nel frattempo il Grande Monetarista, Trichet (e questo la dice lunga sulla portata continentale, se non globale, dell’assalto capitalista alla “società”, al welfare), strizzava l’occhio all’impresa del Maglioncino modernizzatore, lanciando strali contro una presunta scarsa produttività del lavoro in Italia…
I poteri centrali cantano un ritornello senza senso: più lavoro non equivale ad un aumento di produttività… Questa è un’analisi da ignoranti reazionari, da Ottocento!… Cedessero e ripartissero i privilegi di rendita piuttosto, decentralizzassero i poteri sempre più accentrati in un pugno di oligarchi…
Finita la buffonata del conflitto di classe alla Mirafiori come paradigma dello scontro sociale (quando si tratta di una modello minoritario superato dal post-fordismo e dalla maggiore presenza di impiegati persino nelle fabbriche), si dovrebbe far pesare la disoccupazione (non solo il precariato e il lavoro autonomo) come rapporto di forza…
I sindacati, il governo e l’alfiere Marchionne hanno recitato il loro teatrino per annullare ed esorcizzare l’unico soggetto dello scontro plausibile (le persone, tutti noi, i viventi, contro un assetto del capitale sempre più autoritario e aggressivo)… E’ un po’ come salvare il soldato Ryan, quello che hanno dipinto i media del referendum della discordia FIOM/Marchionne… Si è colorato di emotività e analisi infantili, uno scontro suicida, sul piano strategico. Una sineddoche anacronistica, mitologica, arcaica, dispotica, operaistica, produttivistica: una parte per il tutto, il duro Lavoro della fabbrica come paradigma di qualsiasi attività che resiste al capitale (quando innanzitutto non è vero, in quanto gli operai ormai tendono a difendere lo status quo, e in quanto il lavoro è al 70% nel terziario avanzato e non in fabbrica… e non ha più garanzie da un bel pezzo, ad eccezione di pochi “fortunati”, assunti prima degli anni ’90, che ancora possono definirsi a pieno titolo “borghesi” e che sembrano essersi imbarbariti di Lega e PDL in Italia per mantenere – ma per quanto? e come? – i loro privilegi)…
Salvare le fabbriche a chi??? Tutti in malora… capre e cavoli… capitali e “posto fisso”… Dovranno mollare la presa da rendite e bottini vari… Dopo il piano Marchionne c’è solo una classe sociale de-composta e s-composta (che potrebbe paradossalmente trovare in questo e nella sua imprevedibilità statistica il suo punto di forza) contro i gerontocrati, gli oligarchi, i monopolisti, i nuovi ricchi, i razzisti, le Famiglie, le piccole e grandi Patrie, gli amici degli amici, i territorialisti a km 0, il WTO, l’FMI, l’EU,i radical-chic, le finte sinistre, i nuovi fascisti, i neo-liberisti senza scrupoli, ecc… altro che “nuovo patto sociale“…