E se fosse tutta solo “muzak”?
Insomma, facendo un rapido giro (tra noti, meno noti o del tutto sconosciuti) tra le musichette più originali che si sentono ultimamente, direi che si viaggia un po’ barcollanti tra dark dubstep piuttosto sexy (come quella di FKA Twigs, con look da cosplayers…), elettronica molto analogica dall’immaginario goth sadomaso…
…e dream pop (qui in un video dei “Washed out” al minuto 1:38 , anche se il gruppo non mi entusiasma in quanto detesto ciò che assomiglia anche vagamente al brit pop, che ci ha ammorbato per un paio di decenni, sembra che parta un ritornello con battimenti binaurali sui 4 cicli al secondo – potenziate da un autopan che rimbalza il suono tra i due canali stereo – come le onde theta, quelle che normalmente produce l’attività elettrica celebrale nel sonno profondo… Per una persona in stato di veglia una brusca immersione che sottolinea quella frase melodica in modo più psicoacusticamente incisivo… Ma a proposito di dream pop mi viene in mente anche l’ultima fatica dei Goldfrapp, più folk, malinconica, sinfonica e vintage o gli ultimi scampoli dell’etichetta 4AD, che tanto ha influenzato noi musicisti 40enni, con i Grimes)… o comunque suoni elettronici iper-compressi, frequenze pompate a tutte le altezze, nuovi synth a layer di campioni disegnabili e manipolabili a piacimento (come in Iris di iZotope, per esempio), tanti trucchetti sulla fase per spazializzare i suoni ben al di là del tradizionale doppio canale stereo e tanto becero erotismo… vedi pure le robe commerciali (Britney Spears, Miley Cyrus, Rihanna, ecc…). Ed ora si aggiunge anche Asia Argento (con un penoso CD di collaborazioni dal titolo comicamente pretenzioso: “Total entropy”!) che per l’ANSA sarebbe “rock duro”… una roba da licenziare l’esperto che ha commentato l’evento epocale…
E va be’… poi ci sono i rumori indistinti della drone music (tipo la segheria davanti a casa mia) di cui abbonda la produzione indipendente (non quella truccata da indie ma facente capo alle major che riciclano anche l’immondizia musicale, ma quella che nessuno produrrebbe… a volte perché priva di un valore conforme al mercato della morale acustica comune… o perché il valore della musica su supporto digitale in generale, per svariati motivi, è prossimo allo zero, dunque ci si può permettere, finché ce lo si può permettere, di esplorare orizzonti più ampi e casuali o inventare sonorità estreme…) cui si può attingere, per esempio, su piattaforme come Bandcamp… (tra rumori analogici piuttosto scorretti, ossessioni metal drone di Gnaw their tongues, un tipo olandese che mixa il caos con sonorità da death metal suonato in un garage e ascoltato da sottoterra…). Oppure, senti un po’ che delirio questi Æthenor…
Ah… a parte tanto ritorno dell’analogico (simulato dal digitale o meno)… c’è un certo ritorno della psichedelia più o meno esagerata (vedi i lunghissimi e a tratti durissimi trip dei Flaming lips, dei Causa sui o degli In Zaire…). Comunque, per il resto, un più generale ammosciamento e ripiego intimista, esclusa qualche rabbiosità industrial stile Nine Inch Nails o EBM… tipo Diezel Xzaust…
Insomma forse sarebbe meglio suonare e mixare a cazzo… come viene viene… (e visto che il messaggio sembra essere il media che usiamo, come diceva Mc Luhan, forse sarebbe proprio il caso di sabotare il messaggio per renderlo mediaticamente e mediamente inservibile… certo, purché costruisca relazioni, più o meno sghembe, al di là dei rapporti sociali dati e consolidati nel campo di concentramento in cui ci ritroviamo, ecc…).
E se fosse tutta solo Muzak? anche quella che ascoltiamo di proposito o produciamo?… Neanche col silenzio ci si può liberare… perché “Silence is sexy”, come cantava Blixa Bargeld (dunque anche gli spazi vuoti, la morte che si insinua nel circuito produttivo, le battute a vuoto, persino le negazioni del capitalismo… possono piacere e divenire merce). E lui faceva parte di un gruppo, gli Einstürzende Neubauten che, apparentemente, sembrava l’antitesi della muzak, specie dopo il film-manifesto “Decoder”…
Siamo forse diventati tutti situazionisti preventivi?… come Lynch?… come coloro che invece di carcerare preventivamente ciò che puzza da lontano di disarmonia e sabotaggio delle regole costituite (come sembra andare di moda, a prima vista), preferiscono codificarle, impacchettarle e rivenderle?… Insomma… quanto siamo estranei al pizzardone virtuale, alla psicopolizia, ai precog, ecc…?
uSSSy riot!
E poi (con la modernizzazione rapidissima di certe terre di confine) c’è un vero ritorno del rimosso centrasiatico e post-sovietico (di cui avevo già scritto… potrei giusto aggiungere le ipnotiche litanie armene dei Deti Picasso, un gruppo vagamente ethno-prog che mi piaceva molto finché cantava in armeno – lo ascoltavo per ore in cuffia sugli autobus – poi ha preso un’altra strada, con l’avventura dei fratelli Arutyunyan nei Wattican Punk Ballett), questa volta in salsa noise (psichedelica e pure piuttosto espressionista e dissacrante)… Vedi un po’ che “chitarra elettrica”! e che accordatura!
Questo disco ha momenti persino solenni in mezzo al casino… tipo un’incredibile Internazionale di Tuva…
POSTLUDIO
La musica è aria che vibra, sollecitata da corpi elastici che vibrano… energia meccanica… imitabile per analogia dalle frequenze elettriche, dagli amplificatori… e codificabile, digitalmente, con campionamenti di singoli istanti, di discontinuità (44.000 o 48.000 volte al secondo, comunemente, come spiega una mia canzone… probabilmente basandosi sulla frequenza – convenzionale, e di riferimento per l’intonazione delle scale – del LA a 440 Hz…) che l’orecchio umano non percepisce… forse le cellule, sì… ma cosa importa delle mutazioni e delle sofferenze cellulari in un contesto di generale indifferenza alla distruzione delle forme di vita?… Ad ogni modo è una vibrazione capace misteriosamente (in realtà secondo precise regole, ignote ai più…) di modificare il nostro umore (più di qualsiasi sequenza di vita simulata cacata dal caca-luce al cinema).
Osservando la tendenza ostentatamente kitsch degli esempi che ho riportato nei commenti, penso che siamo di fronte ad una sorta di materialismo dei feticci... Non c’è più alienazione se si è alienati, se si gioca ad essere un personaggio dei manga, una pornostar o un avatar di chissà che… Alieni che si godono la “vita”… Restano solo il sesso e i soldi, lo scambio dei liquidi, il traffico di sostanze chimiche che ripetono lo stesso messaggio attraverso il medium del corpo, ovvero che il corpo è molecolare, modificabile, sotto l’involucro di pelle tesa che nasconde gli organi… anch’essi trafficabili con i paesi più poveri… o percepiti come pelle invaginata, superficie ripiegata, anch’essa visibile, monitorabile… è il vecchio Capitale che ti lecca la schiena… (che in realtà pensa di squartarti pur di ampliare i suoi orizzonti) che fa del sesso (ancora!.. oltre ogni soddisfazione, oltre ogni nausea!…) la sua arma d’appeal più riuscita… I ragazzi “nativi digitali”, sono campionabili come la musica… sono corpi elastici che vibrano… E’ come danzare sull’abisso senza vederlo… nessuna realtà se non “aumentata”… solo tante allucinazioni, ultimo escamotage per sopravvivere, nella consapevolezza (confessata solo in pochi squarci “rivelatori”, che sembrano apocalittici, perturbanti, ma che farebbero la nostra gioia…) che prima o poi (per collasso sistemico, sotto la spinta di nuovi “barbari” arrembanti o per somma di resistenze o per flussi più forti e intensi, regolati diversamente, che per ora non si vedono) tutto questo finirà… (è già finito in realtà). Violenza fascista, informale, mafiosa, del rapporto prostitutivo di lavoro (You better work bitch!), che diventa superficiale, che viene diffusa come droga e sesso… per aumentarne la dipendenza… per creare bisogni più docili all’esigenza di estrazione del di più… Si dovrebbero moltiplicare i weak spot… i contro-memi… far saltare la pubblicità di questa Macchina (mutandone nello stesso tempo l’aspetto “privato”… rimontando i giunti con altre regole… altrimenti non collasserà mai, senza prima seppellirci…).
Dall'”espansione della mente” dei fricchettoni ad Adobe Audition qualcosa deve essere andato storto…
“Per il capitalismo sembra vitale produrre nuovi bisogni (anche virtuali), surrogati di de-siderio e soddisfare la domanda… fino alla morte”. (Valerio Mele)
“Così iniziammo ad usare il suono per aiutare le persone ad addormentarsi” (Robert Monroe)
Continuo la serie dei “qualcosa deve essere andato storto…” sulla sussunzione delle idee “rivoluzionarie” degli anni ’70, iniziata in un mio precedente post…
Esaurite le ultime scorte di LSD (probabilmente anche distribuito dalle varie mafie statali a vagonate insieme a eroina, ecc… per distrarre e deviare il montare della protesta sociale di quegli anni) le espansioni della mente dei fricchettoni si trasformarono in delirio cyberofilo (strada che già intraprese il “guru” dell’LSD Timothy Leary verso fine dei suoi anni…), come nel caso di queste pur straordinarie ricerche sui battimenti binaurali del Monroe Institute, una società internazionale dagli atteggiamenti piuttosto newage, mentre accadevano cose inquietanti (una parodia di quelle descritte nelle Upanishad o nel Ποιμάνδρης di Ermete Trismegisto… parodie a loro volta di dissociazioni mentali…) come racconta la Wikipedia in inglese:
“Nel 1978, le forze armate Usa presero in considerazione il Monroe Institute e disposero di inviarvi degli ufficiali per l’addestramento nelle ‘Esperienze fuori dal corpo’ (‘Out of Body Experiences’… le OBE) . Nel 1983, inviò altri ufficiali”.
Io personalmente mi appassionai ai primi “strani” effetti audio (del software “Cool edit”) partoriti da certi nerd-fricchettoni (alcuni erano tra i primi a lavorare per Microsoft) che fondarono la Syntrillium nei primi anni ’90… e che si proponevano, secondo gli studi del suddetto istituto, di modulare l’attività celebrale con il ritmo del loro brainwave synchronizer (“sincronizzatore di onde cerebrali”, cui allegarono un manuale a parte, ben più voluminoso delle intere istruzioni per il loro software audio… che spiegava come migliorare le proprie capacità creative, mnemoniche, di concentrazione nello studio e nel lavoro, di apprendimento, come ridurre lo stress, rilassarsi in modo profondo, “espandere la coscienza”, favorire un risveglio della “consapevolezza”, adoperando una terminologia para-psichedelica… ecc, ecc… promesse comunque molto esagerate rispetto al mutamento davvero impercettibile ed omeopatico dello stato mentale dello sperimentatore… una mezza bufala, insomma… un po’ come le scimmiette di mare, spacciate per vere scimmiette in miniatura, che si vendevano ai bambini qualche tempo fa). Nel 2003 la Syntrillium fu rilevata dal gigante Adobe, che progressivamente, nelle successive versioni, cancellò le tracce (e gli effetti audio) di quella ricerca… Insomma: è ormai chiaro come le tecniche di condizionamento cerebrale e il subliminale abbiano interessato, con intenti differenti ma complementari, sia i fricchettoni che gli eserciti e i media (che appunto, piuttosto che propagandare in stile nazi-fascista, “mediano”, nelle società, il potere di controllo di cui necessitano stati e corporation… comunicando, pubblicizzando, condizionando… drogando intere popolazioni… già piuttosto dipendenti, del resto… mettendo in pratica tecniche di tortura omeopatica, lievi ma efficaci, come per esempio la frequenza di aggiornamento degli schermi, cui siamo sottoposti senza accorgercene o quasi… o adoperando accorgimenti subliminali di vario genere)… come testimoniano anche società come
la Muzak (di cui si occupò, in senso fortemente critico e “sovversivo”, anche il film “Decoder” con il geniale percussionista N. U. Unru degli Einstürzende Neubauten) e anche certe recenti ricerche sui videogame che anestetizzerebbero chi s’è assuefatto agli antidolorifici… e che probabilmente torneranno utili a rendere più insensibile la gioventù che sarà chiamata a fare la guerra che verrà…
C’è da dire che nel frattempo la Muzak, dopo aver piazzato la sua brainwashing-music in tutti gli ambienti istituzionali e non (scuole, uffici, aeroporti, caserme e uffici militari, abitacoli spaziali, ristoranti, bar, supermarket, ascensori…), è in bancarotta… e se Adobe Audition ha cancellato via via tutte le tracce del “sincronizzatore di onde cerebrali”, probabilmente sta mutando il paradigma che ci accompagna da quasi un secolo… la domanda di surrogati comincia ad essere sempre più insoddisfatta… Forse semplicemente non è più possibile o producente, nascondere lo sfacelo.