Basilea III vs la materia oscura dei “derivati”
Molto “brevemente” (in parole più semplici anche se approssimative, in quanto non sono un “esperto”1 o un “fottitore” sadiano di professione, per cercare di capire perché si sono chiesti soldi pubblici per ricapitalizzare Bankitalia imponendo quote azionarie non superiori al 3% ai privati che partecipano del suo capitale…):
1) Dopo la crisi del 2008 (che non era una semplice crisi dei mutui sub-prime come vorrebbe la sineddoche delle versioni ufficiali) si è percepito come “problema” per le banche europee (come anche altrove, ma non in modo così paranoicamente burocratico e fintamente moralista) il fatto che siano piene, piene, piene di derivati (compresa la Deutsche Bank2) il cui conteggio è praticamente impossibile e potrebbe dar luogo a sbalzi di bilancio imprevedibili, essendo obbligazioni ad orologeria, spesso informali e poco trasparenti (vedi OTC, etc)… cui si aggiungono altre obbligazioni incerte, data l’usura del termine “derivati”, impacchettate come “debito subordinato” per ristrutturare i debiti senior dilazionando gli junior… come spiega Draghi più avanti…
2) Con Basilea III dal 2014 in poi si prepara un rientro, in nome di una presunta “austerità” di facciata (in realtà mascherando la generalità del “problema”), dall’abisso di obbligazioni incontrollabili su cui poggiano i bilanci delle banche europee. Si dispone cioè un FALLIMENTO ordinato (un ossimoro…), controllato nel caso si aggravi la crisi del sistema finanziario, scaricato sugli azionisti e le banche minori (che Draghi tempo fa aveva lasciato libere di capitalizzarsi al di fuori del controllo della BCE), salvando le banche principali e centrali (le istituzioni finanziarie di rilevanza sistemica dette “SIFI”) anche con denaro pubblico. Basilea III si aggiunge alle definizioni restrittive e prescrittive del capitale delle banche (CORE TIE 1, 2 e 3 che impongono priorità, scadenze di rimborso e pongono in ordine gerarchico eventuali insolvenze…).
3) Draghi scrive una letterina pubblicata da Repubblica (ma che non trovo online nell’originale), con toni a tratti apocalittici, nell’autunno dell’anno scorso in cui si dice molto preoccupato per la cosiddetta “stretta al credito” (il credit crunch):
“L’idea nasce dalla Germania. Sarebbe una cancellazione del valore di certi bond, che così andrebbero in insolvenza. La Commissione europea ha fatto propria quest’idea in un documento di tre mesi fa, che stabilisce una regola: prima che una banca in difficoltà possa rafforzare il capitale tramite un aiuto di Stato pagato dai contribuenti, deve esserci il “coinvolgimento” («bail-in») dei creditori privati; i più esposti fra questi, i cosiddetti creditori subordinati, devono rinunciare al rimborso dei bond nei quali hanno investito. E prima di loro lo stesso deve accadere per gli azionisti. Per questo, su spinta tedesca, si prospetta già una quadrupla linea di intervento, in base a una precisa gerarchia. In primo luogo VENGONO SPAZZATI VIA I DIRITTI DEGLI AZIONISTI E DEI CREDITORI SUBORDINATI, per aumentare il capitale in proporzione ai debiti. Quindi, se il DEFAULT PARZIALE non basta, diventa possibile per uno Stato METTERE FONDI PUBBLICI nella banca. La terza linea di difesa sarebbe poi il fondo salvataggi europeo, l’Esm, ma ora Berlino chiede che ANCHE I CREDITORI PRIVILEGIATI VENGANO COLPITI prima che si possa attingere alle risorse comuni dell’area euro. Tutto dipenderà dai risultati dell’esame delle banche e da come saranno condotti. Ma un sistema del genere, se mal gestito, può generare un crollo di fiducia degli investitori nelle banche e un’impennata del debito per sostenerle con aiuti di Stato”.
Dev’essere stato preso in seria considerazione il passo in cui Draghi sosteneva che si violassero i diritti di azionisti e creditori, che son stati risparmiati… a discapito dell’impiego di denaro pubblico con cui nel passato recente è stato aiutato anche il Monte dei Paschi di Siena… mettendolo, come spesso accade, metaforicamente nel culo all’intera collettività nazionale che, si sa, di queste cose non capisce un cazzo e può tranquillamente garantire quei miliardi con quel metodo obsoleto e volgare di valorizzazione che è il (surplus dei surplus da) lavoro (ossia le tasse… lo sgobbo dei lenoni sui prostituti).
4) La necessità di ricapitalizzare Bankitalia votata l’altro giorno in Parlamento con qualche pacata reazione è ispirata dal principio prudenziale di aumento del capitale che garantisce i prestiti, in quanto si prevede burrasca (e non a caso si conducono i famosi “stress test” che piacciono tanto anche al FMI). Con la soglia del 3% forse si intendono alleggerire le posizioni pesanti (di banche piene di crediti deteriorati?) presenti nel capitale di Bankitalia, sperando nell’afflusso di capitale fresco di nuovi privati… (cosa molto improbabile, in quanto non credo che i titoli di Bankitalia sarebbero così appetibili in questo momento… Si dovrà ricorrere prima o poi allo strozzino capo, o quasi, cioè all’ESM… come ha già fatto Grecia e Spagna…).
IL FUTURO (INSTABILE) “DEFICIT SPENDING” TRUCCATO DA “AUSTERITY” E “STABILITÀ” NEL PRESENTE
(17 febbraio 2014)
Mi viene il dubbio che le ricapitalizzazioni delle principali banche del circuito europeo (volute dagli accordi di Basilea III) non servano tanto a garantire “solidità” in caso, per esempio, di corsa agli sportelli o per reagire positivamente a “stress test” (bella invenzione letteraria… per distogliere l’attenzione e conservare pubblicamente il mito della prudenza dell’etica protestante, ecc…), quanto ad aumentare la portata del leverage bancario per prestare o stampare più “moneta” (come si usa dire semplificando un po’ troppo). Voglio dire… magari non è come la raccontano… non è per prudenza la raccolta di capitali “sicuri”, ma per un’intenzione di alzare ulteriormente la posta… facendo dell’euro una moneta “derivata” a tutti gli effetti. Instabile e gonfiata a dismisura di capitalismo terminale.
(Altra panzana incredibile, a mio avviso, è quella di quegli economisti mainstream che arrivano a dire che il rientro dei capitali dai paesi emergenti dipenda dal fatto che “gli investitori” trovino convenienti i titoli di stato europei… Questa contrazione, ben orchestrata da chi gestisce fondi e titoli per qualche trilione e non dagli “investitori”, prelude solo ad una più ampia espansione del credito – come ad una sistole segue una diastole… – serve ad allontanare il collasso col solo modo che è proprio del capitalismo, cioè il rilancio del rischio…).
E’ solo la rana che continua a gonfiarsi sempre più… (si legga la fine del link…). Segno che continuano a navigare a vista e prendere tempo (e a capitalizzare un’incredibile ma insufficiente mole di lavoro sottopagato altrui)… sperando nell’impossibile “ripresa” (su queste basi, su questo castello di carte del tutto sproporzionato e in bilico… e lo sanno perfettamente… ma finché dura…).
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1L’esperto… parla veloce di cose complicatissime inzeppate di termini tecnici e anglofoni, sbeffeggiando a priori eventuali critici e detrattori e, in virtù della divisione del lavoro che l’ha reso così edotto nel suo specifico settore, in men che non si dica s’incula tutti coloro che, rimasti a bocca aperta, si chiedono interdetti: “Ma che ha detto?”.
Taluni preferiscono il blow job… che sembra quasi un impiego.
E comunque piace… fa sentire attivi… parte di qualcosa più grande.
2 L’incredibile mole di derivati OTC nel bilancio annuale del 2012 della Deutsche Bank:
55.6 TRILIONI DI EURO… una roba da record mondiale… ciò che vediamo del mondo è solo la punta di un iceberg… In fondo anche i fisici sostengono che il 95% della materia è oscura… E’ l’episteme contemporanea…
E se va male qualcosa… con quelle cifrette lì?
L’ironia al riguardo di un americano che osserva che DB ha battuto persino JP Morgan.
Culi al caldo
“[…] è una lotta fratricida in seno alla classe media, a colpi di quattrini”.
(RAV)
Uhm… forse avrei dovuto girare dei corti tratti dal decalogo “Come fottere un lavoratore atipico” girati in grandangolo alla Lynch… (sarebbero stati validi sia come suggerimento per il compratore di un servizio che come spunto per correre ai ripari da parte del venditore di un servizio…).
Molto più blanda, superficiale e senza suggerimenti pratici la versione che sta facendo condividere a molti i video del gruppo Zero (che hanno creato la campagna no budget #coglioneNo)… che cerca di dare una “dignità” di retribuzione ai “lavori creativi” (decisamente svalutati per mille ragioni) pari a quella attribuita a idraulici e giardinieri. Ma il punto è: perché chiamare “lavori creativi” condizioni di lavoro atipiche inquadrabili a stento da partite IVA, lavori a progetto, ritenute d’acconto, prestazioni a nero per lo più, che in Italia vengono definite (da chi è “sistemato”, dai borghesi col culo caldo o con la strizza al culo, data l’ondata montante dell’esercito di riserva che potrebbe rimpiazzarli) con l’assai squalificante termine di “lavoretti”?
Patti chiari prima col cliente o committente di turno. Capacità di riconoscere chi può fotterti. Qui in Italia si tende a buttarla sempre sul vittimistico… “Poveri cuccioli questi freelance… diamo loro una mancetta…”. Ma questa è una guerra… e, soprattutto, un bordello. Non ci si può aspettare comprensione. Capire, prevenire e combattere chi vuole fottere gratis o quasi il tuo tempo di lavoro è il punto di partenza per poter rimanere in piedi. Nel frattempo si possono solo cercare nuove relazioni di scambio che sfuggano a questo rapporto sociale prostitutivo… e, si spera, non per servire meglio i sistemi che gestiscono la guerra e il bordello in questione… anche se la qualità delle relazioni è spesso assai scadente e per lo più modellata su ruoli da zombie, soci e macchine umane…
(Fermo restando che quel che si fa in tempi di crisi è vincolato ad una domanda sempre più scarsa e che non vuole fronzoli o prodotti superflui, autoreferenziali, non è detto che prodotti superflui e autoreferenziali non siano a maggior ragione ricercati dalle élite e dai culi caldi che dispongono ancora di un budget da sprecare… non fosse altro che per continuare a sognare ancora sull’onda dei bisogni e desideri posticci che li compone e li anima… persino i miserabili nutrono simili mostruosità al loro interno e vogliono apparire come merce spettacolare, ingellandosi le unghie, andando in palestra, partecipando ai contest, spendendo le loro restanti misere fortune al gioco nella speranza di accedere al paradiso dei ricchi, ecc… Insomma sembra che l’incantesimo dei simulacri di senso e valore resti in piedi nonostante il disincanto e le crepe che cominciano a farsi strada ovunque… Tutto sembra procedere per inerzia, sia pur rallentando… fino alla catastrofe… al sogno dei sogni… al Gran Finale… come disinnescare questa porcheria? questa pacchianata di sapore persino teologico, apocalittico? che poi non è che la pacchianeria per eccellenza…).
Ci sono parecchi apocalittici e integrati (comunque tutti malcelatamente frustrati) in giro.
(Ora, vi avviso, comincia un invettiva).
Il reazionario e assai semplificatorio “va a lavurar pelandrun” di chi ha il culo al caldo continua ad agitare gli animi di una borghesia (=il nulla condensato che mastica diuturnamente il suo culo fingendo serietà e impegno o sfoggiando ironie e saccenze) spettralmente autoreferenziale, schizoide, spaventata dai suoi falsi sembianti (“sfigati”, “coglioni”, “fannulloni”, “evasori”, ecc). Taluni “intellettuali” invitano (da quale pulpito viene la predica!) ad andare in fabbrica per difendere strenuamente la loro posizione assisa da frustrante lavoro d’ufficio, emorroidi inclusive. Invitano ad andare a lavorare in fabbrica come se il lavoro in fabbrica non fosse merce persino più rara di quello creativo, nell’epoca del trionfo della fuffa formativa, della cassa integrazione, della delocalizzazione, della modernizzazione tecnologica impossibile in un territorio dove prevalgono rapporti feudali, nepotistici, mafiosi e clientelari e un asservimento cieco e imbecille all’alea dei flussi del capitale finanziario (“occidentale”, quello che va in giro per il mondo a seminare orrore, cui affidare le sorti collettive come si farebbe con un videopoker, nella speranza di una “mancetta”, di un TTIP, di un’elemosina delle quote di plusvalore continentalmente e digitalmente generato dalle aspettative di profitto delle quote atomizzate o accumulate di capitale fittizio scambiato a velocità di nanosecondi)… come se la merda piddina non intendesse riversare fiumi di denaro europeo in progetti tragicamente farseschi, neoliberisti o keynesiani in ritardo massimo come quello delle “smart city”, delle “città metropolitane” (da rivalutare, “gentrificare”), “sostenibili” nel senso di piene di puttanate legate ai nuovi media, all’e-commerce e alle merdate che piacciono tanto agli hipster più o meno barbuti dei vari associazionismi paraculi, amici dei comuni… che intratterranno i pochi benestanti rimasti con stronzate colossali iper-tecnologiche o meno, gare, corsi, contest, eventi evocanti tradizioni anacronistiche e inventate, magari anche un po’ cattoliche, pittoresche solo per i pochi turisti rimasti che giustamente rideranno della coglionaggine e sboronaggine estrema degli italiani, pur nella miseria di massa che monta, con tutta la pericolosità sociale che questo comporterà e sta comportando… E se la meritano tutta! Ma non si aspettassero una rivoluzione colorata, no!… un ennesimo occupy su cui scrivere fiumi di merda digitale o inchiostrata, ma più probabilmente il diffondersi a livelli messicani di una criminalità che s’è già impadronita di intere filiere produttive… Fanno finta di non vedere… Il capitalismo arriverà comunque, legalmente o meno, a liberare ad ondate sempre più insostenibili i suoi flussi di merce e persone a bassissimo costo. E non ci sarà stato, privilegio, funzionario o burocrazia che potrà arginarlo.
Oppure prevarrà (temporaneamente) qualche forma di autoritarismo fascistoide… il più duraturo dei made in Italy… abbondantemente preannunziato dalla gramigna legalitarista, forcaiola, giustizialista che infesta qualsiasi dibattito e chiacchiera da bar.
“[…] il capitalismo per conto suo ha saputo interpretare il principio generale secondo cui le cose non funzionano bene se non a condizione di guastarsi” (Deleuze-Guattari, L’anti-Edipo).
Un post moderno (l’ermafrodito Mosè-Miriam riemerge dalla forma-stato del codice napoleonico)
E’ la modernità che scrive post… si “aggiorna” (dopo una lunga latenza di “pre-“, sfociata nell’invenzione dello stato napoleonico, dacché la Rivoluzione Francese fu solo un botto iniziale molto confuso)… non c’è qualcosa che si possa definire postmoderno o post-postmoderno o post-post-postmoderno, ecc… Siamo solo nell’era dell’assicurazione, del debito, dell’attesa della “terra promessa” come dice il caro leader… abolire le province in questo contesto, fare “le riforme”, inventarsi centri metropolitani sostenibili (o altre parole infilate a cazzo) è solo una riedizione del vecchio codice napoleonico… è solo un rassicurarsi che lo stato continui a fare da mamma-papà, da garante della successione di miserie e ricchezze (comunque individuae… individuabili e individuali, patri-matri-moniali…), da Mosè ermafrodito col suo bastone rigido (legnoso) o moscio (serpentiforme) che balla la tarantella come Miriam, suo soprannome, sull’altra sponda… E come si divertiva a far tormentare il suo popolo coi morsi dei serpenti… (si potrebbe leggere grottescamente e psicanaliticamente questa vicenda come un giocare a incularella…). Sono le gioie della trans-politica (TTIP e TPP), di chi passa allegramente dall’una all’altra sponda, purché vi sia diletto (sopra i “sacrifici” e le macerie che verranno) di un Terzo disincarnato: il Capitale transnazionale o Dio, poco importa…
PS: Di questa ambiguità ne avevo già parlato a proposito del mito di Attis…
“T.I.N.T.A.” o “T.I.N.A….T.D”
Sono acronimi da me inventati per l’occasione che stanno per:
There Is No Thatcher Anymore
o
There Is No Alternative… To Death
Era colei il cui ritornello più noto risuona ancora oggi nelle parole di Draghi, per esempio… quel reiterato:
(“non c’è alternativa”)… o quell’altro aforisma (condivisibile, anche se dall’altra parte della barricata):
(“Non esiste una cosa come la società”). Insomma un ipotetico generatore automatico di aforismi thatcheriani dovrebbe iniziare con “There Is No…” qualcosa.
Eccola qui sotto insieme all’altro morto con cui ha edificato il delirio neoliberista che, dopo un breve periodo di molto relative vacche grasse (per la borghesia capitalista o per i Paesi Occidentali: il cosiddetto welfare state sorretto dal deficit spending keynesiano, sostenuto dal parassitismo neocoloniale e dall’“estensione della riproduzione” del capitale), ha posto le basi (*) dell’attuale disperazione strutturale (frutto di un mix letale di nuove strategie militari, industriali, monetarie, finanziarie, cui hanno contribuito anche le teorie di economisti come Friedman, von Hayek, ecc… nonché le ultime tentazioni anarcocapitaliste in pieno sviluppo, da Rothbard in poi…):
E qui qualche esempio in musica della gioia anticipata per la sua dipartita, da me velocemente raccolto in una playlist (play it loud, dance and have fun!):
(*) Per meglio dire: la strategia keynesiana precedente aveva già prodotto sicuramente pessime illusioni sulla natura “sociale” dello sviluppo capitalista… ciò non toglie che la Thatcher non sia stata una figura storica odiosa. In realtà, per trovare le “basi dell’attuale disperazione strutturale”, almeno per me, bisognerebbe scavare fino a strati risalenti a millenni prima… (che so? la nascita del cristianesimo… e più in là la trasformazione dell’individuo da anima indivisibile e contratto di successione in “cittadino”…).
Fino all’Elsa…
“La vita non è che un’ombra che cammina; un povero commediante che si pavoneggia e si agita sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla”.
(Shakespeare, “Macbeth” atto V, scena V)
In un’intervista al WSJ Elsa Fornero afferma:
“Stiamo cercando di proteggere gli INDIVIDUI e non il loro lavoro. Il comportamento delle persone deve cambiare: lavorare non è un diritto, bisogna MERITARSELO, anche attraverso il SACRIFICIO PERSONALE”.
Ora… parlando da /dividuo, chi sarebbero questi INDIVIDUI, distinti dalle persone (sottinteso: “giuridiche”… poveri commedianti, ruoli precari in questo gioco di società…)? Chi o cosa non deve essere /dividuo, diviso, ma restare individuo? Chi dev’essere tutelato (contro altri che tutele non avranno mai, né ne hanno mai avute)?… E’ la fine del diritto come lo conosciamo… questo è neo-feudalesimo (altro che neo-liberismo o biopotere, nella versione colta!… anche se a differenza del feudalesimo non c’è nessun sovrano, con relativi immobili improduttivi, ad incarnare in un territorio un principio trascendente… il sovrano che ci meriteremmo, il denaro, questo Dio esploso, secolarizzato, è sparso ovunque… è mobilissimo… in cielo come in terra, nei paradisi fiscali come nelle nostre tasche… e qui ce n’è sempre meno, sempre meno…
Anche se non tutte le perdite di sovranità vengono per nuocere… In mezzo a tutto questo parlare di “titoli sovrani”, di paranoide “sovranità monetaria”, di dismissione della “sovranità nazionale” è da ribadire quanto scriveva costui (onde evitare anacronistiche restaurazioni delle rovine presenti…): andrebbe ricordato, per placare gli animi belluini nazionalisti, che “la sovranità non è NIENTE” (da “La sovranità” di George Bataille)… Ma vi è purtroppo la tendenza a tornare ad una sorta di mai superato diritto obbligazionario… legato questa volta al territorio virtuale (ai titoli de-territorializzati) della finanza, che finisce per degradare la pur insensata persona delle democrazie liberali ad individuo, governato, vincolato, ob-ligato, re-ligato, per natura… Che l’individuo (l’obbligazione che consideriamo come una “persona”, ecc… per ignoranza, scarsa memoria, totale assenza di dignità o istrionismo da “commediante” shakespeariano) sia perduto per sempre… Che non vi sia più chi “obbliga” o chi è “obbligato”… e, più in là, neanche la sua mascherata: niente privato, niente pubblico… né proprietà.
Geometri… rompete le righe!
(Una CATASTOfe!).
La BCE e gli “alternativi” (fasci e qualunquisti inclusi) contro “le banche”…
Con l’LTRO il rischio bancarotta è stato trasferito dagli stati alle banche (disperdendosi in mille rivoli, come accennavo qui… come farebbe, col suo indirizzo IP, un Anonymous qualsiasi che non si vuole far rintracciare)… Il punto è che le banche, proprio in virtù dell’impegno a ripagare prestiti di decine o centinaia di miliardi di euro (…o dollari travestiti) contratti all’1% con la BCE e con “coupon rate” (da ripagare a chi compra i suddetti titoli sul mercato secondario o tra le banche stesse) che variano di parecchio, dallo 0% fino al 10%, non rischiano e non fanno più credito extra-finanziario (a quella che con una mistificazione ipocrita viene definita “economia reale”… come se questa vivesse in un’aura di trascendente onestà, moralità e armonia, non si servisse di denaro, non fosse immersa nel sistema monetario e non fosse da questo permeata a tutti i livelli… compreso soprattutto quello dei rapporti sociali, delle abitudini comuni, delle strutture cognitive…). Dunque, in assenza di cambiamenti globali che permettano speculazioni vantaggiose (es.: guerre strategiche di un certo “peso”, che sono in effetti in preparazione…) queste banche, dopo aver derubato buona parte della liquidità ricevuta in prestito (giustamente qualche giornalista americano ha fatto notare che l’LTRO è un regalo alle mafie…), falliranno… (e allora, quando per questo non verranno pagati stipendi e pensioni senza possibilità di risposta politica, ci si accorgerà che forse era meglio che fallivano gli stati, magari uscendo dall’€uropa… contrattando al ribasso i propri debiti o cominciando ad indagare sulla composizione degli stessi… o dichiarando fuori legge i governi, appellandosi al diritto di insolvenza del “debito odioso”, etc…). Proprio ieri Draghi avvertiva della necessità di trovare dei fondi per salvare le banche questa volta (insieme al collaterale offerto in garanzia)… L’Unione europea – spiega Draghi nel corso di un convegno organizzato da Bce e Commissione europea all’Eurotower – dovrebbe dotarsi di autorità che gestiscano i salvataggi bancari quando questi accadono nell’ Eurozona. “La necessità di rafforzare la sorveglianza e la ‘risoluzione’ delle banche (la gestione ordinata dei salvataggi) a livello dell’Eurozona” è un nodo “importantissimo” da affrontare, spiega l’ex governatore di Bankitalia. Un campanello d’allarme visto che i sistemi bancari di diversi Paesi – a partire dalla Spagna oltre a Grecia, Irlanda e Portogallo – sono giudicati dai mercati particolarmente a rischio, sovraesposti vuoi al settore immobiliare, vuoi al debito nazionale.
E ADESSO… UN PO’ DI FANTA-POLITICA (nel senso dell’aranciata)
A questi fallimenti seguiranno a ruota ulteriori indebitamenti degli stati, fino all’impossibile (“fallimenti pilotati”), a condizioni capestro e le ovvie tensioni nazionalistiche e paranoidi interne all’Europa, ultimo ostacolo alla centralizzazione coatta (paranoide anch’essa) della finanza continentale… ma per quest’ultimo proposito dovrebbero usare un inesistente (per ora) esercito europeo!
(Vabbè… ci sono sempre gli Alleati che potrebbero ri-sbarcare in Normandia… rilevando l’Europa in stock, a prezzi stracciati… In fondo è a causa dei loro trilioni di debito pubblico che si è aperta la crisi “globale”… e in qualche modo dovranno pur rimediare…).
Non v’è dubbio infine, che queste questioni, pur complicando parecchio le nostre esistenze, non dovrebbero riguardarci, né appassionarci… Dovremmo solo inventare, imparare e sperimentare i metodi con cui sottrarci a questa presa…
La Camuffo
Il governo smantella i diritti dei lavoratori, facilitando i licenziamenti, precarizzando ancor di più il lavoro autonomo (che paga contributi previdenziali a fondo perduto) a favore di quello dipendente che non c’è, né ci sarà, frustando i meno abbienti, costringendo un operaio senza lavoro con l’ASPI(de), un’elemosina a tempo, ad accettare i lavori proposti dagli efficientissimi centri per l’impiego, ecc… e il sindacato di colore rosso (che finge si opporsi e poi tratta sottobanco…) che fa? Proclama un temibilissimo sciopero generale tra 2 mesi!…
Ipse dixit…
Due citazioni fresche di giornata:
''Proprio l'uso del bastone puo' essere un servizio di amore".
"L'idea che bisogna che siamo noi a pescare i giovani, non mi convince. Vedo invece una banda di ragazzotti che si mette assieme e… e se succede, c'è un godimento fantastico".
Escort per l’eternità
Perché rinunciare
ad una dolce compagnia
di marmo o di pietra?
Voi ministri e presidenti,
che presto avrete,
in virtù dell’età avanzata,
una cappella decorata…
Voi che in virtù del censo e del merito
avete accumulato capitali…
per la vostra degna sepoltura…
Perché distaccarvi prematuramente
dalle gioie della bellezza mortale?
Compratevi una dozzina di statue
di escort di marmo…
e andate verso il vostro destino
glorioso ed eterno
in algida compagnia…
In cambio avrete
l’impagabile gioia
di giacere per sempre,
all’ombra dei cipressi
e dentro l’urne,
tra levigati seni di pietra
…e sessi di granito.
Il calendario 2010 di ‘Tutti giù per Terra!’ | scaricalo GRATIS!

Il calendario è in formato .doc ed è predisposto per la stampa.
Clicca sulle immagini o scaricalo da qui:
CALENDARIO 2010 "Tutti giù per Terra!" (20Mb) – FREE DOWNLOAD
Qui è invece disponibile una versione light da desktop (1,3 Mb) con le JPG dei vari mesi.
Pikipimpatevi

Tanto il robot di Google che identifica le persone dalle facce e ti manda a casa i testimoni di Geova o quelli di Lotta Comunista (o la misteriosa “eccedenza dell’acqua”), mi sa che mi riconosce lo stesso…
Buon Ano!

Dice che… dal 2010 i controlli all’imbarco degli aeroporti saranno più severi.
A tutti quelli che vorranno volare Alitalia (ma pure Ryanair…)
ci ficcheranno un dito ar culo.
E questo per colpa delle
mutande esplosive di un buontempone della CIA!E tutti gli altri che non voleranno?
Pure loro se o pijeranno ‘nter culo…
E quelli che non se ‘o pijeranno ‘nter culo? E’ capace che se ne andranno affanculo.
Ormai è tradizione natalizia…
“Gna gna gna gna gna gna gna gna
Gna gna gna gna gna gna gnaa”
Che fine ha fatto l’antipsichiatria?


le stesse facce (conniventi i tanti giornalisti bambascioni), somministrate sadicamente ogni giorno dalla televisione, che in Italia coincide (anche per colpa di una sinistra collaborazionista) sempre più col governo. Forse è il caso che tutti i sovraesposti facciano un passo indietro e ci lascino un po’ più in pace… L’effetto emetico e destabilizzante che certi figuri hanno lo sappiamo solo noi, particelle di sondaggi truccati (come quelli di ieri a Ballaròche danno il consenso a Bersani a più del 30%, maggiore della percentuale dei votanti del PD, e quello delle due sinistre radicali al 2% ciascuna).Sono loro stessi che istigano costantemente al gioco delle tre palle un soldo per abbatterli. Ma noi non ci cascheremo. Che si abbattano da soli… e gratis.
PS: Per quanto riguarda l’
antipsichiatria vi è questo bel sito, con dedica di Artaud.